Please select your default edition
Your default site has been set

NBA Finals, Golden State Boston gara-1 108-120: super rimonta Celtics, Warriors ko

NBA FINALS
©Getty

Boston confeziona un ultimo quarto leggendario da 40-16 e vince gara-1 a San Francisco, infliggendo a Golden State la prima sconfitta in casa di questi playoff. I Celtics rimontano da -12 a inizio ultimo quarto e travolgono gli Warriors grazie ai 24 punti di Jaylen Brown e i 26 di Al Horford. Steph Curry segna 21 dei suoi 34 punti nel solo primo quarto (6 triple, record delle Finals), ma deve arrendersi e Golden State perde subito il fattore campo nelle Finals

Sembrava tutto già scritto. Golden State che parte forte nel primo quarto, Boston che rientra nel secondo, e la solita mareggiata dei padroni di casa nel terzo quarto, stravinto per 38-24 fino a toccare il massimo vantaggio sul +14. In questi playoff gli Warriors non avevano mai perso dopo aver avuto un vantaggio in doppia cifra e, soprattutto, non avevano mai perso in casa (9 vittorie e zero sconfitte): due dati che, uniti all’andamento di una partita in cui sembravano in totale controllo sui due lati del campo, faceva presagire una facile vittoria per Steph Curry e soci. Invece questi Celtics hanno dimostrato ancora una volta di non morire mai: approfittando del riposo di Curry a inizio ultimo quarto, la squadra di coach Ime Udoka ha cominciato a segnare e non si è più fermata, realizzando 40 punti in un ultimo quarto che ha trasformato uno svantaggio di 12 lunghezze in un vantaggio talmente ampio da portare coach Steve Kerr a schierare le riserve nell’ultimo minuto di gioco, alzando bandiera bianca davanti ai super parziali dei Celtics. Non era mai successo nella storia delle Finals che una squadra sotto in doppia cifra a inizio ultimo quarto vincesse la partita: purtroppo per Golden State, è successo stanotte.

La rimonta impossibile dei Boston Celtics

Una vittoria sensazionale da parte dei biancoverdi, che hanno pagato lo scotto del debutto alle NBA Finals in un primo quarto in cui difensivamente hanno faticato a prendere il ritmo degli avversari, ma in cui sono riusciti a rimanere in piedi grazie alla metà campo offensiva, provando a rispondere colpo su colpo alle accelerazioni degli Warriors. E alla fine Boston è riuscita anche a superare una pessima serata offensiva da parte di Jayson Tatum, che ha litigato con il canestro per tutta la partita (3/17 al tiro di cui 1/5 da tre punti) ma ha avuto la lucidità di coinvolgere i compagni, chiudendo con più assist (13) che punti (12). Per tre quarti non ha brillato particolarmente neanche Jaylen Brown, ma la rimonta a inizio quarto periodo porta la sua firma, quando ha cominciato ad attaccare per poi finire con 24 punti, 7 rimbalzi e 5 assist tirando 10/23 dal campo. Ma sono stati soprattutto "gli altri" a vincere gara-1, a partire da un sensazionale Al Horford da 26 punti e 6/8 dalla lunga distanza (mai nessuno aveva segnato 6 triple al suo debutto alle Finals, per lui arrivato alla vigilia del suo 36° compleanno) accompagnato dai 21 dalla panchina di un Derrick White rinato dopo la nascita del figlio (5/8 da tre). Lui e Payton Pritchard (8 punti con 6 rimbalzi e due triple a segno) hanno giocato talmente bene da lasciare in panchina Marcus Smart per buona parte del quarto quarto, salvo poi rimetterlo in campo e chiudere con 18 punti e 4/7 da tre in meno di 30 minuti, in una serata in cui Boston ha tirato 21/41 dall’arco, vincendo una partita che sembrava impossibile vincere sul campo degli Warriors.

approfondimento

Brown stoppa e schiaccia: che giocata! VIDEO

Il crollo inatteso dei Golden State Warriors

Per tre quarti Golden State non ha avuto nulla da rimproverarsi: pur faticando a contenere Boston nel primo tempo, l’attacco stava girando talmente bene da permettere loro di rimanere in vantaggio, e nel terzo quarto da 38-24 sembravano davvero aver risolto la pratica con un quarto di anticipo. Steph Curry ha approfittato della mancanza di attenzione dei Celtics a inizio partita per segnare sei triple nel solo primo quarto (nuovo record per le Finals per qualsiasi quarto) e 21 punti (dietri solo ai 22 di Michael Jordan nel 1993 contro Phoenix negli ultimi 30 anni), chiudendo alla fine con 34 punti, 5 rimbalzi, 5 assist e 3 recuperi con 12/25 al tiro e 7/14 da tre. A dargli man forte sono stati i 20 punti di un ottimo Andrew Wiggins, i 15 di Klay Thompson e i 12 di un Otto Porter da 4/5 da tre, oltre ai rimbalzi offensivi di un Kevon Looney che nei primi tre quarti ha fatto la differenza (9 rimbalzi di cui 6 in attacco e 5 assist per i compagni). Ma l’incapacità di difendere i Celtics unita a una grande serata al tiro degli avversari ha finito per determinare la loro sconfitta: Draymond Green ha segnato solo 2 dei 12 tiri tentati (4 punti, 11 rimbalzi e 5 assist per lui), fallendo tante conclusioni al ferro e venendo travolti nel quarto quarto in cui non sono più riusciti a recuperare rimbalzi offensivi, vanificando così una serata da 19/45 dall’arco. Già in gara-2 ci sarà bisogno di una pronta risposta: le NBA Finals 2022 sono appena cominciate e sono più accese che mai.

approfondimento

Curry on fire: sei triple nel primo quarto. VIDEO