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NBA, Flavio Tranquillo: "Cosa vuol dire per Golden State il ritorno di Iguodala". VIDEO

l'opinione
©Getty

Un ex MVP delle finali NBA. Un venerabilissimo veterano. E i veterani (si sa) contano, soprattutto ai playoff. Solo che i veterani vanno anche trattati in un certo modo, con un certo "rispetto". E allora il ritorno in campo di Iguodala per coach Kerr può essere fondamentale o anche insidioso. Ce ne parla Flavio Tranquillo 

SAN FRANCISCO - Prima di gara-1 aveva dichiarato: "Il mio obiettivo è finire questa stagione sulle mie gambe". Mentiva, probabilmente - magari anche solo per alleggerire la pressione. Andre Iguodala non solo è stato disponibile in gara-1 ma anche trovato il modo di avere un impatto sulla partita - e le cifre sono lì a testimoniarlo: è stato in campo solo 12 minuti, ma ha chiuso con 3/4 al tiro (segnando anche una tripla), 7 punti e 3 assist. "Andre è stato fantastico", ha detto coach Kerr a fine gara. "Ha esperienza di finale, ci aiuta a gestire questi momenti, e poi è un ottimo difensore. Ha giocato davvero bene". "Sia lui che Otto [Porter] hanno fatto sentire la loro presenza in campo, nei minuti che hanno giocato", ha aggiunto Steph Curry. Per gli Warriors il ritorno in rotazione dell'MVP delle finali del primo titolo (nel 2015) potrebbe rivelarsi un bonus prezioso ma, allo stesso tempo, aggiunge qualche dubbio sulla gestione dei minuti di coach Kerr. E forse - se non dovesse essere il "vero Iguodala" - potrebbe finire per condizionare gli equilibri di una squadra che quest'anno ha fatto per necessità a lungo senza di lui.  

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