Ha viaggiato oltre i 18 punti di media in stagione regolare e appena sotto ai playoff: l'impatto di Jordan Poole quest'anno è stato straordinario, molto meno invece in gara-1. Chiusa con soli 9 punti e 2/7 al tiro. Ma i veterani più esperti - a partire dagli "Splash Brothers" - sanno come aiutare il loro compagno in vista di gara-2
Le prime tre partite della sua vita ai playoff Jordan Poole non se le dimenticherà mai: 30, 29 e 27 punti contro i Denver Nuggets (con Steph Curry in uscita dalla panchina, ancora non al meglio). Dopo una stagione regolare straordinaria (4° nella classifica del premio di giocatore più migliorato), quel tris di partite hanno contribuire ad aumentare in maniera enorme le aspettative attorno a Poole. Così, quando nei 25 minuti di campo in gara-1 ha tirato male (2/7) finendo per segnare solo 9 punti, non è mancato chi si è affrettato a sottolineare la deludente prestazione del giocatore di Michigan: "Non ha trovato ritmo - taglia corto coach Kerr - ma bisogna dare il giusto merito anche alla difesa di Boston, molto fisica verso di lui. Normale, anche per giocatori che hanno avuto il suo impatto in stagione, avere degli alti e bassi. Non è stata una serata facile, ma ho grande fiducia che possa reagire come sa".
Curry: "Deve solo imparare a gestire meglio le emozioni"
Una fiducia condivisa anche dai suoi compagni di reparto più esperto, gli "Splash Brothers", ovvero Steph Curry e Klay Thompson, pronti a prodigarsi in consigli per cercare di aiutare Poole a superare l'impatto con le sue prime Finals: "Gli ho solo detto di continuare a essere se stesso, al massimo di rilassarsi un po' e provare a vedere il grande quadro delle cose, senza concentrarsi solo su una gara", ha raccontato Curry. "Quello che non deve fare è cambiare il suo modo di giocare, o essere meno fiducioso nella sua capacità di avere impatto sulla partita. Deve solo gestire le emozioni e cercare di controllarle meglio: sono le finali, qualcosa di diverso, ed è la sua prima volta. Ma non ho voluto neppure troppo riempirlo di consigli - ha aggiunto Curry - per far sì che mantenga la testa libera: voglio che scenda in campo e si diverta".
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Thompson: "Mi ricorda me stesso da giovane"
Messaggio analogo quello che Poole ha ricevuto anche da Klay Thompson: "Gli ho detto di rilassarsi e di non essere troppo severo con se stesso. Mi ricorda me da giovane: vuoi rendere al massimo ogni sera, ma non funziona così. Ci sono partite difficili, oltre a partite magnifiche: l'importante è restare equilibrati. Gli ho ricordato proprio questo: tutti andiamo incontro a partite storte, anche i migliori di tutti i tempi: spegni il telefono, non guardre la TV, non seguire i media. Tutti hanno un'opinione e non vuoi che queste finiscano per influenzarti. Il punto - conclude Thompson - è restare super concentrati e non prestare nessuna attenzione al rumore esterno". La gara-2 di Jordan Poole ci dirà se i consigli di Curry e Thompson sono serviti.