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NBA, regular season più corta: le parole del commissioner Adam Silver

futuro nba

E' da qualche anno che si parla dell'ipotesi di ridurre le partite di stagione regolare, anche per aumentarne l'interesse. Con le attuali 82 il rischio di infortuni sarebbe poi troppo elevato, con le squadre che tendono a preservare le star e il rischio di arrivare ai playoff senza alcuni dei protagonisti principali. Per aumentare l'interesse nella regular season è già stato introdotto il play-in, ma il commissioner è tornato a parlare anche di riduzione delle partite e di un possibile torneo 'supplementare'

"Il fatto che le squadre siano sempre più attente al load management e che i giocatori riposino spesso - ha spiegato il commissioner NBA Adam Silver a Yahoo Sports - manda già un messaggio. E ci presteremo attenzione, voglio essere sicuro che il numero di partite che si giocano non siano solo il risultato del fatto che facciamo così da 50 anni. Ma l'ultima cosa che voglio suggerire è che noi non diamo valore alla nostra attuale regular season, perché ha un valore enorme. Alle squadre interessa molto competere per avere il vantaggio del campo (ai playoff), e la gente non ne ha mai abastanza di basket NBA". Silver quindi da una parte apre alla possibilità di rivedere la lunghezza della regular season, riducendo le attuali 82 partite, dall'altra però ne difende il valore rispetto a chi dice abbia perso interesse. Un interesse su cui si è intervenuti già introducendo il play-in, con più squadre in lotta fino all'ultimo per un posto in post season e il fascino delle sfide dentro o fuori. Una grande resistenza alla possibilità di ridurre la stagione è la diminuzione dei guadagni per i proprietari delle franchige che ne deriverebbe. Una diminuzione che potrebbe essere mitigata dall'introduzione di un torneo di metà stagione.

L'ipotesi di un torneo supplementare

Silver è tornato anche sull'ipotesi un torneo extra da disputare durante la stagione, un po' come si fa con le coppe di lega nel calcio europeo. E' un'idea che il commissioner accarezza da tempo, ma che dovrà avere il consenso dell'associazione giocatori. L'obiettivo è quello di inserire una competizione che attiri grande interesse in una fase della stagione meno avvincente. "Se ci arriveremo - ha spiegato - non sarà una cosa che faremo dall'oggi al domani. La ovvia domanda di giocatori e tifosi sarà 'Cosa? Perché dovrenno pensare che questa novità ha un significato?'. La mia risposta è che lo capisco, ma credo che possiamo creare nuove tradizioni, ovviamente, le cose cambiano nel corsi degli anni". Per vedere se questi progetti andranno in porto non resta che aspettare.