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NBA, i Celtics d'accordo sui motivi del ko di gara-4: "L'attacco è diventato stagnante"

NBA

Mauro Bevacqua

©Getty

Un coro unanime quello che si alza da casa Celtics dopo la sconfitta nella quarta partita della serie, davanti al proprio pubblico. Decisivo il quarto quarto, quando Boston non ha segnato per quasi 4 minuti e quando il movimento di palla e giocatori si è interrotto quasi completamente

BOSTON - Quando Marcus Smart segna un libero con 7'32" ancora da giocare prima della sirena finale, i Celtics sono avanti di 5 punti (91-86) e vicini, più vicini che mai, al 3-1 nella serie. Poi, da quel momento in avanti, il parziale degli Warriors sarà di 21-6: Boston - dalla tripla di Smart (5'18" da giocare) a quella di Horford (1'32") - non segna più, per quasi 4 minuti. Nei minuti di clutch time in gara-4 (col punteggio entro i 5 punti di distacco negli ultimi 5 minuti di gara) Golden State distrugge Boston 15-0, un dato che in una gara di finale NBA non si era mai visto negli ultimi 25 anni. Cos'è successo ai Celtics? I biancoverdi sono tutti d'accordo nell'analisi a bocce ferme: "Siamo diventati un po' stagnanti in attacco: tutti fermi, a guardare chi aveva la palla, zero movimenti di uomini e del pallone", dice Derrick White. Quel suo "un po' stagnanti" diventa "molto stagnanti" per Al Horford: "Non so quale sia stato il motivo ma abbiamo smesso di eseguire offensivamente". "Forse abbiamo cercato troppo i mismatch -  ammette coach Udoka - e così ci siamo fermati in attacco. Quelle volte che ci siamo mossi sul lato debole, dando movimento all'azione, abbiamo costruito buoni tiri. Poi però molte volte ci siamo fermati, insicuri di cosa avremmo fato dopo - e questo ha portato a quei possessi di ristagno offensivo che ci hanno fatto così male". 

Muoversi è un imperativo: parola di Marcus Smart

Un'analisi condivisa anche da Marcus Smart, con Brown e Robert Williams il migliore dei suoi. "Ci siamo messi a guardare chi di noi aveva il pallone invece di muoverci come abbiamo sempre fatto. È molto semplice: dobbiamo muoverci. Se il pallone si ferma, basta andare a fare un blocco per provare a liberare un compagno. Ma l'importante è muoversi. Se invece ci fermiamo, allora per loro è più facile raddoppiarci". Un'analisi condivisa da tutti, qualcosa - di sicuro - su cui lavorare in vista di gara-5. Si chiamano "adjustments", aggiustamenti, e spesso decidono le serie di playoff NBA. 

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