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NBA, Udoka dopo il ko Celtics: "La fatica un fattore? Può darsi, ma non avevo scelta"

NBA

Mauro Bevacqua

©Getty

Partiti malissimo, i Celtics erano riusciti a prendere le redini della gara grazie a un terzo quarto spaventoso (35-24). Terzo quarto in cui però né Tatum né Brown hanno potuto godere di un singolo secondo di risposo. E Boston può aver pagato negli ultimi, decisivi dodici minuti la fatica delle proprie superstar

SAN FRANCISCO - Palle perse, tante (18, che hanno portato a 22 punti dei Golden State Warriors); scarso rendimento della panchina, capace di segnare solo 10 punti contro i 31 di quella degli avversari ("La loro produzione non è stata al solito livello", ammette coach Udoka), ma soprattutto un quarto quarto da soli 20 punti segnati e con lo stesso numero di canestri segnati e palle perse (4). Per spiegare la sconfitta in gara-5 dei Boston Celtics si può partire da qui, ma coach Ime Udoka mette l'accento anche su un altro possibile fattore: "La fatica può aver giocato un ruolo", ammette l'allenatore dei biancoverdi. "Ho tenuto in campo Jaylen [Brown] e Jayson [Tatum] più del solito, perché grazie a loro siamo riusciti a tornare in partita nel terzo quarto. Nel quarto quarto però le nostre scelte non sono sempre state il massimo e il motivo può essere stato anche un po' di stanchezza da parte loro. D'altronde la panchina non mi stava danto molto, ho dovuto tenerli in campo più a lungo del previsto, e questo può aver generato un po' di fatica in più nelle loro gambe e allo stesso tempo può aver portato a delle scelte non sempre lucide, palle perse comprese". 

Troppi fattori negativi per poter pensare di lasciare San Francisco con una vittoria: ora Boston è davvero spalle al muro, sotto 2-3, ma la notizia positiva è che la serie si risposta in Massachusetts. E se i Celtics vorranno guadagnarsi gara-7 Udoka e i suoi dovranno limitare gli errori di gara-5.

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