Draft NBA, la guida e tutto quello che c’è da sapere
Dati, curiosità e statistiche legate al Draft NBA 2022 - trampolino di lancio per decine di talenti pronti a diventare professionisti e a prendersi un posto nei vari roster della lega. Il modo migliori per arrivare preparati a ciò che ci attende questa notte
LE COORDINATE | L'appuntamento è già fissato: questa notte a partire dalle 2 le 30 squadre NBA selezioneranno i 58 migliori prospetti. Appuntamento da seguire su Sky Sport in diretta con il commento originale e in replica con il commento in italiano affidato a Dario Vismara e Stefano Salerno. Scopriamo insieme alcune curiosità riguardo i giocatori, i college e le squadre pronte a sceglierli
I MAGIC SCELGONO PER LA 4^ VOLTA PER PRIMI | Già in passato Orlando si è ritrovata a chiamare prima di tutti: nel 1992 arrivò Shaquille O’Neal, nel 1993 scelse Chris Webber - subito scambiato con gli Warriors in cambio di Penny Hardaway - mentre nel 2004 arrivò Dwight Howard. Chi sarà il prossimo?
CHI HA SCELTO PIÙ VOLTE CON LA NUMERO 1? I CLEVELAND CAVALIERS: 5 VOLTE | Brad Daugherty (1986), LeBron James (2003), Kyrie Irving (2011), Anthony Bennett (2013) e Andrew Wiggins (2014)
SCELTO UN FRESHMAN ALLA N°1? SUCCEDE DA 12 ANNI IN FILA | Jabari Smith Jr., Chet Holmgren o Paolo Banchero - tutti e tre sono freshman (reduci da un solo anno al college) e pronti a essere selezionati alla numero 1, come successo sempre negli ultimi 12 anni. L’ultima volta che le cose sono andate in maniera diversa è stato nel 2009, quando i Clippers selezionarono Blake Griffin (sophomore di Oklahoma)
IL COLLEGE DA CUI ARRIVANO PIÙ SCELTE ALLA N°1? DUKE E KENTUCKY SONO PARI CON TRE A TESTA | Elton Brand (1999), Kyrie Irving (2011) e Zion Williamson (2019) per Duke, John Wall (2010), Anthony Davis (2012) e Karl-Anthony Towns (2015) per Kentucky
SOLTANTO 4 PRIME SCELTE ASSOLUTE HANNO VINTO IL TITOLO NBA CON LA SQUADRA CHE LI HA SELEZIONATI | Da quando nel 1985 è stata istituita la Lottery NBA, ci sono riusciti soltanto David Robinson e Tim Duncan con i San Antonio Spurs e Kyrie Irving e LeBron James con i Cleveland Cavaliers
53 SU 60 HANNO ESORDITO IN NBA NELLA STAGIONE 2021-22 | Tutte le scelte al primo giro dell’ultimo Draft e ben 23 su 30 del secondo hanno giocato almeno una partita nella stagione 2021-22
QUEST’ANNO CI SARANNO 58 SCELTE (E NON 60) | Miami Heat e Milwaukee Bucks infatti sono stati puniti per aver violato le regole riguardo le tempistiche concessa per la discussione con i free agent, ritrovandosi così senza le loro scelte al 2° giro
JABARI SMITH JR. PUÒ DIVENTARE IL QUINTO TALENTO DI AUBURN A ESSERE SELEZIONATO IN TOP-5 | Potrebbe raggiungere Charles Barkley (1984), Chuck Person (1986), Chris Morris (1988) e Isaac Okoro (2020)
CHET HOLMGREN NELLA STORIA DI GONZAGA | Il talento inserito da molti nella top-3 di questo Draft potrebbe diventare la chiamata più in alto tra i prospetti collegiali in uscita da Gonzaga dai tempi di Adam Morrison - selezionato alla n°3 al Draft del 2006
DUKE CALA IL POKERISSIMO? | Non solo Paolo Banchero, ma ben altri quattro giocatori in uscita da Duke sperano in una chiamata: AJ Griffin, Trevor Keels, Wendell Moore Jr. e Mark Williams
PURDUE TORNA IN LOTTERY DOPO QUASI 30 ANNI | Jaden Ivey potrebbe diventare il primo giocatore di Purdue a essere selezionato nei primi 14 al Draft dai tempi di Glenn Robinson - prima scelta assoluta del 1994
NESSUNO COME KENTUCKY DA QUANDO ESISTE IL “DOPPIO GIRO” | Da quando nel 1989 è stato istituzionalizzato, nessun college supera Kentucky per chiamate al primo giro (ben 43), con Duke al secondo posto a quota 40
IL CANADA AUMENTA IL NUMERO DI GIOCATORI PRESENTI? | Sheadon Sharpe e Bennedict Mathurin sono entrambi originari del Canada e nomi da chiamata in Lottery che potrebbero aggiungersi ai 18 già nei roster all’inizio dello scorso anno (la “pattuglia” più numerosa tra i non americani)
IL RECORD DI GIOCATORI INTERNATIONAL: I 27 SCELTI NEL 2016 | Furono 27 nel 2016 (15 al primo giro e 12 al secondo) i talenti “non USA” selezionati nel 2016: un record che difficilmente verrà battuto quest’anno, ma che ben racconta la tendenza sempre più globale della NBA