L'ex campione NBA con Detroit e Chicago torna a indossare (non richiesto) i panni del mediatore diplomatico internazionale. Lo aveva fatto in passato (durante la presidenza Trump) con Kim Jong-un in Corea del Nord, ora vorrebbe replicare convincendo Vladimir Putin a liberare la campionessa WNBA condannata in Russia a nove anni di carcere
Lo aveva già fatto una volta, con Kim Jong-un in Corea del Nord. Ora Dennis Rodman ci vuole riprovare, stavolta mettendo nel suo obiettivo nientemeno che Vladimir Putin ("Lo conosco troppo bene", avrebbe detto l'ex grande rimbalzista NBA) e la Russia. L'oggetto del suo interesse? Le sorti di Brittney Griner, la superstar WNBA condannata a nove anni di carcere dopo essere stata trovata in possesso di alcune bombolette di vaporizzazione con olio di cannabis all'aeroporto di Mosca lo scorso febbraio. Per questo Rodman ha rivelato a NBC News la sua volontà di volare in Russia per intercedere a sostegno di Griner e agire ancora una volta nei panni (auto-indossati) di mediatore diplomatico: "Ho ottenuto il permesso di andarci", ha dichiarato "The Worm". "Conto di partire già questa settimana". Rodman probabilmente è incoraggiato da un vecchio incontro avuto con Putin nel 2014 a Mosca, mentre meno entusiasta parrebbe invece la Casa Bianca, che vorrebbe evitare ogni tipo di interferenza esterna nella trattativa - già avviata - per riportare Griner negli Stati Uniti.
Sul tavolo c'è anche uno scambio di prigionieri con un trafficante d'armi russo detenuto negli USA: quello che di certo non serve al governo di Joe Biden ora sono altri riflettori accesi su un caso così delicato di diplomazia internazionale.