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NBA, Durant nonostante tutto è ancora ai Nets: "Né deluso, né sorpreso: sono troppo forte"

NBA
©Getty

Le prime parole di Kevin Durant al via della stagione 2022-23 (con il media day dei suoi Nets) fanno discutere: non lesina critiche alla squadra ("Pensavo potessero lottare di più, anche in mia assenza") e sul nuovo campionato dice: "L'anno scorso abbiamo fallito: riconoscere il fallimento non può che farci migliorare"

Il media day dei Brooklyn Nets non poteva non regalare qualche titolo, è così è stato. Molta attesa per le parole di Kevin Durant, che in estate aveva apertamente sfiduciato dirigenza (il GM Sean Marks) e allenatore (Steve Nash) chiedendo di essere ceduto. Invece al via della nuova stagione è ancora un giocatore dei Nets: "Ma non sono per nulla deluso. E neppure sorpreso - ha aggiunto - perché sono troppo forte per pensare che Brooklyn potesse accettare di perdermi senza avere la giusta contropartita in cambio". Interrogato su quali fossero i fattori che lo hanno portato a richiedere la cessione, Durant ha risposto citando "lo scarso rendimento della squadra" durante il suo periodo ai box, infortunato. "Pensavo che potessero impegnarsi di più e lottare, pur perdendo magari". Visto che la squadra - pur con le aggiunte di Markieff Morris e Royce O'Neale e il tanto atteso debutto di Ben Simmons - è però rimasta più o meno la stessa, ci si interroga su cosa possa far pensare che le cose quest'anno possano essere migliori. "Un intero anno in cui siamo stati costretti a guardarci allo specchio: abbiamo fallito come squadra, e riconoscere il fallimento non può che farci migliorare".

Atteggiamento e parole dure, insomma, non certo da giocatore che vuole provare a "rientrare" nelle grazie di una squadra e di un ambiente a cui forse pensava di non appartenere già più. Ma Durant è Durant, prendere o lasciare. E in campo resta uno dei più forti. 

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