Curioso il caso raccontato dalla guardia dei Bulls, che da quando è a Chicago indossa il n°6. "Volevo cambiarlo, per rendere omaggio a un grande come Bill Russell: e visto che nessuno potrà mai più indossare il suo numero, io volevo cambiare già da quest'anno". La NBA però ha detto di no, e il motivo è da cercare nella popolarità del giocatore dei Bulls
Tutte le squadre NBA sulle loro divise quest'anno sfoggeranno un patch con il n°6, per onorare la memoria del grande Bill Russell. Come già risaputo, la lega ha anche deciso che - una volta che i giocatori attualmente in attività con il n°6 sulla maglia (il più noto LeBron James) termineranno le loro carriere - nessun altro giocatore potrà mai indossare il n°6, che così finirà per essere associato solo e soltanto a Russell. Di fronte a questa decisione Alex Caruso, che ai Bulls indossa proprio il n°6, aveva deciso di cambiare numero già a partire dal prossimo campionato, (DeAndre Jordan a Denver invece ha fatto il contrario, scegliendo di tenere il 6 con la stessa motivazione: onorare Bill Russell). Solo che a impedire a Caruso di portare a termine il suo piano è intervenuta la NBA stessa. Il motivo? La sua maglia dei Bulls è tra le 75 più vendute di tutta la lega, e per tale motivo il cambio non era possibile con così poco preavviso. "Volevo farlo come gesto di rispetto verso la sua figura e tutto ciò che ha incarnato. È stato uno dei pionieri di questo gioco oltre che un grande attivista sui temi razziali: una persona fantastica in tutto e per tutto. Non conosco nessuno che abbia mai avuto da dire alcunché di negativo sul suo conto, mai".
L'idea di abbandonare subito il 6 per omaggiare Russell deve però attendere ma forse soltanto un anno: "Ci riproverò a fine stagione", fa sapere Caruso. Che però, se resta ai Bulls, non può tornare al numero già indossato ai Lakers, perché il 4 a Chicago è ritirato per Jerry Sloan. E allora dovrà trovare una nuova soluzione.