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NBA, Draymond Green torna in campo e saluta tutti (anche Jordan Poole)

l'episodio
©Getty

Il n°23 di Golden State ha abbracciato ogni singolo componente dello staff e della panchina Warriors, compreso Jordan Poole (il primo giocatore con il cappuccio nel video), con cui ha scambiato anche un paio di cenni d'intesa nel corso dell'amichevole persa contro Denver. Green poi ha commentato anche la sua situazione contrattuale: "Se si lascia in sospeso una situazione contrattuale, poi devi anche essere pronto a gestirne le conseguenze"

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Prima di scendere in campo per la prima volta dopo l’allontanamento di una settimana dal resto della squadra, Draymond Green si è assicurato di salutare tutti: staff, assistenti dietro la panchina e compagni di squadra - incluso Jordan Poole (il primo giocatore con il cappuccio ad andargli incontro, nelle immagini del video linkato in testa alla pagina). Stesso atteggiamento professionale anche in campo, in un match in cui i due hanno condiviso anche il parquet - ritrovandosi in un paio d’occasioni a scambiarsi cenni d’intesa. Prove di disgelo, che non possono fare altro che rendere felici gli Warriors.

A preoccupare invece Golden State sono le parole pronunciate da Green in conferenza stampa, quando è ritornato a discutere di contratto: “Ho parlato di questo già all’inizio del training camp, ho detto: ‘Non penso che ci sarà un’estensione nell'immediato’. Questo però non vuol dire che l’anno prossimo non sarò più qui: penso soltanto che non raggiungeremo un accordo in questa stagione. Di sicuro non passerò tutto l’anno a parlare e commentare la questione, anche perché c’è un titolo NBA da vincere. Non mi soffermerò a parlare e commentare scenari futuri, non amo i drammi che si creano attorno ai mancati rinnovi di contratto - soprattutto se riguardano me… dico solo: se hai intenzione di indugiare riguardo la situazione contrattuale, di lasciare le cose in sospeso, è meglio che tu sia sicuro di essere disposto a gestirne poi tutti gli effetti che può avere anche sul resto della squadra”. Un messaggio chiaro, con buona pace della dirigenza Warriors consapevole di dover fare una scelta e di non poter rinnovare tutti, portando il monte salari della franchigia a mezzo miliardo di dollari o giù di lì. Una questione insomma che, a prescindere da Green, in casa Warriors tornerà fuori di nuovo in futuro.

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