
NBA, MVP e non solo: chi sono i migliori (in attività) a non aver mai vinto un premio
Nelle loro carriere già leggendarie, ai giocatori che trovate in questa gallery manca però un premio di fine stagione che forse si sarebbero meritati, che sia l'MVP o quello di miglior difensore o di sesto uomo. E lo stesso vale per un allenatore e un dirigente che (finora) non hanno mai visto riconosciuto il proprio valore

PREMI MAI ASSEGNATI | In America si chiamano "snub": sono i giocatori snobbati quando si tratta di assegnare i premi di fine anno, dall'MVP a quello di miglior difensore, dal sesto uomo al miglior allenatore. Ogni anno la lista è lunga, ma andando a vedere le votazioni delle ultime stagioni, appare incredibile che - tra i giocatori in attività - alcuni di questi non siano mai riusciti a vincere uno di questi premi di fine stagione, che probabilmente avrebbero meritato di avere nel proprio palmares

EXECUTIVE OF THE YEAR | SAM PRESTI, OKLAHOMA CITY THUNDER | Ha scelto Westbrook e Harden, ha assemblato un "Big Three" giovane e meraviglioso con Durant (altra sua scelta), guadagnandosi le finali NBA 2011. Poi ha scelto con coraggio e costanza di occuparsi del rebuilding dei suoi Thunder collezionando scelte su scelte. E ora guarda al futuro con ottimismo grazie ai vari Josh Giddy e Chet Holmgren. Il suo lavoro nel corso degli anni meriterebbe un riconoscimento

COACH OF THE YEAR | ERIK SPOELSTRA, MIAMI HEAT | Ha vinto due titoli NBA (ma lo ha fatto con LeBron, Wade e Bosh, dicono i critici: e allora?), ha portato gli Heat ad altre due finali NBA e negli ultimi due anni il suo nome è sempre stato indicato dai GM NBA come quello del miglior allenatore della lega nel sondaggio compiuto a inizio anno. Eppure Spoelstra deve ancora alzare al cielo il primo trofeo di allenatore dell'anno della sua carriera

SESTO UOMO | ANDRE IGUODALA, GOLDEN STATE WARRIORS | Ha vinto un premio di MVP delle Finals (nel 2015) ma mai quello di sesto uomo, ruolo che ha svolto egregiamente per tutta la durata della dinastia Warriors. Non ha mai avuto le cifre (offensive) di un Lou Williams, ma quello che lo "zio Iggy" è stato in grado di fare per Golden State è sempre stato preziosissimo

DIFENSORE DELL'ANNO | LEBRON JAMES | Forse, su singola stagione, non è mai stato il miglior difensore, ma per consistenza e costanza nei suoi ultimi anni a Cleveland prima di andare a Miami e poi per tutta la sua permanenza in maglia Heat il rendimento difensivo di LeBron era da primissimi della classe: a testimoniarlo, dal 2009 al 2013, cinque inclusioni consecutive nel primo quintetto difensivo

MVP (terza scelta) | CHRIS PAUL | Un giocatore che è stato 7 volte nel primo quintetto NBA, 6 volte ha vinto la classifica dei recuperi e 5 quella degli assist avrebbe senz'altro meritato di portarsi a casa almeno una volta in carriera il premio più prestigioso a livello individuale. A mancare è sempre stata la vittoria finale, ma gli award NBA premiano la regular season, e lì CP3 è stato secondo a pochi

MVP (seconda scelta) | JOEL EMBIID, PHILADELPHIA 76ERS | Forse il centro dei Sixers ha avuto la sua chance migliore lo scorso anno, chiuso da miglior marcatore NBA in aggiunta al suo solito impatto difensivo (per tre volte in carriera nel secondo miglior quintetto). Negli ultimi due anni solo Jokic gli è arrivato davanti nella graduatoria per il premio di MVP

MVP (prima sclelta) | DWIGHT HOWARD | Dal 2007-08 al 2012-13 - in cinque di questi sei anni - è stato il miglior rimbalzista della lega, per tre volte il miglior difensore, ha trascinato gli Orlando Magic in finale NBA (nel 2009 contro i Lakers) e nella stagione 2010-11, chiusa con quasi 22 di media, più di 14 rimbalzi e 2.4 stoppate a sera poteva tranquillamente meritarsi il premio di MVP al posto di Derrick Rose