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NBA, Ben Simmons fuori di nuovo per falli: "È una caz***a, anche gli arbitri sbagliano"

le parole
©Getty

Parole dure da parte di Ben Simmons a margine della partita persa dai Nets contro i Grizzlies - con il giocatore australiano fuori per falli negli ultimi quattro minuti dopo essere caduto nella trappola di Morant che lo ha indotto a commettere l'ultima infrazione: "È un errore", sottolinea il n°10 Nets puntando il dito contro i direttori di gara. E l'All-Star di Memphis spiega: "Nel mio anno da rookie riuscì a rubarmi palla: sapevo che ci avrebbe riprovato"

Dei tanti record a cui puntare, quello dei falli commessi nelle prime tre gare in maglia Nets Ben Simmons se lo sarebbe serenamente risparmiato. Tanto che, costretto a lasciare il campo di nuovo a seguito di sei infrazione fischiate contro di lui, è sbottato nel post partita definendo come “str****te” alcuni dei falli sanzionati contro di lui, sottolineando che “anche gli arbitri commettono degli errori”. A pesare è stata soprattutto la decisione di sanzionarlo per la sesta volta a seguito di un movimento sospetto da parte di Morant: “Ho rivisto più volte l’azione: non era fallo, averlo fischiato è stato un errore. È frustrante, ma non posso farci nulla. È stata una caz***a sanzionare quel gesto. Ci resto male perché è arrivato a fine gara, quarto periodo di un match fisico e combattuto. Siamo in NBA, non al college o all’high school: qualcuno incasserà un colpo, altri magari si ritroveranno a sanguinare. È semplicemente pallacanestro”.

Morant infatti ha fatto rotolare il pallone per tutta la sua metà campo, giocando con il cronometro fin dopo aver superato il centrocampo, poi si è girato verso la panchina per chiedere delucidazioni alla sua panchina e nel tentativo “d’aggressione” di Simmons, ha semplicemente protetto il pallone, portando a casa il sesto fallo dell’avversario. Una mossa che l’All-Star dei Grizzlies ha spiegato di aver imparato proprio da Simmons, che aveva fatto lo stesso con lui qualche anno fa: “Ricordo che mi è successa la stessa cosa nel mio anno da rookie contro Philadelphia, proprio da parte di Ben nel corso del primo tempo: in quell’occasione mi sono distratto per confrontarmi con la panchina e lui mi rubò il pallone e correndo in contropiede andò a schiacciare. Stavolta invece, dopo aver raccolto il possesso, ho capito che ci avrebbe provato di nuovo e mi sono detto: “Oh, sì”. Sapevo che si sarebbe mosso: mi aspettavo quel pressing e non ho fatto altro che attendere che l’arbitro fischiasse”.

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