Dopo una carriera NBA deludente e momenti di culto in Cina, la leggenda del college basket Jimmer Fredette ha un nuovo obiettivo: le Olimpiadi di Parigi 2024. Ma non con il Team USA campione in carica, bensì con la squadra del basket 3 contro 3, con la quale ha cominciato a giocare e segnare come ai vecchi tempi
Se seguite la pallacanestro americana da almeno un decennio, di sicuro il nome di Jimmer Fredette non vi suonerà nuovo. All’inizio degli anni ’10 era uno dei giocatori più famosi d’America, non tanto per quello che ha fatto nella NBA (anzi, la sua carriera da pro è stata molto deludente), ma per la "JimmerMania" che si era creata nei suoi anni a Brigham Young, a livello NCAA. Un "culto pagano" che lo ha reso un personaggio memorabile con il suo stile di gioco inconfondibile fatto di tiri da qualsiasi distanza ed esplosioni offensive che gli sono valse, negli anni, numerose partite da 50, 60 e 70 punti soprattutto in Cina, dove ha vissuto la maggior parte dei suoi anni migliori. Oggi, a 33 anni e dopo la nascita del suo terzo figlio, vive a Denver con la sua famiglia, ma invece di considerare di trovare un contratto in giro per il mondo per la seconda metà di stagione, si è dato un nuovo obiettivo: le Olimpiadi di Parigi 2024. Ma non con il Team USA campione olimpico nelle ultime quattro edizioni dei Giochi con i vari Kevin Durant, LeBron James e Carmelo Anthony, bensì con il Team USA di basket 3x3. "Avevo in programma di stare tranquillo con la mia famiglia, facendo cose normali. Ma quando ho saputo che c’era la possibilità di andare a Parigi, non ho pensato ad altro. Poter giocare alle Olimpiadi sarebbe un sogno diventato realtà".
Fredette già decisivo: suo il canestro finale contro Porto Rico
Per poter giocare alle Olimpiadi nel 3 contro 3 bisogna aver accumulato dei punti disputando dei tornei in giro per il mondo (altrimenti tutti potrebbero scegliere i "tagliati" dalle selezioni nazionali del cinque contro cinque), perciò Fredette sta già giocando con la nazionale americana, nella quale fa parte del coaching staff Fran Fraschilla, ex allenatore di college più famoso per il suo ruolo da telecronista del basket NCAA per ESPN, nonché l'uomo che ha convinto Fredette a unirsi alla squadra. "Guardandolo giocare non si direbbe che sia una cosa nuova per lui. Ha un senso del gioco innato. Voglio dire, è ancora Jimmer" ha detto a The Athletic. E lo ha dimostrato subito nella AmeriCup 3x3, vinta insieme a Kareem Maddox (che fa il video coordinator per i Minnesota Timberwolves), Dylan Travis (ex Florida Southern e attualmente impegnato all’estero) e Canyon Barry, figlio del grande Rick e MVP del torneo appena concluso. A chiudere i conti nella finale contro Porto Rico è stato però proprio Fredette con una tripla (o per meglio dire un tiro da due punti, visto che non esistono triple nel 3x3 ma solo tiri da uno o due punti) che ha ricordato a tutti di cosa è capace. Manca ancora molto tempo, visto che la qualificazione a Parigi non potrà arrivare prima di novembre 2023 (e già nel 2021 gli USA non sono andati a Tokyo perdendo un torneo all’ultimo), ma una cosa è certa: Fredette vuole farne parte. "Poter far parte della cerimonia d’apertura, indossare la maglia della nazionale, competere per una medaglia: quelle sono le cose che mi motivano ad andare avanti".