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NBA, Kyrie Irving è stato perdonato da tutti: allora perché non gioca?

NBA
©Getty

Stasera, nella gara in diretta su Sky alle 22 contro i Clippers, scade la sospensione inflitta dai Brooklyn Nets alla loro superstar. Eppure le voci dicono che Irving non tornerà in campo prima del 20 novembre, nella sfida contro Memphis, ancora lontano dai suoi compagni per tutta la trasferta a Ovest. E il motivo non è chiarissimo

Adam Silver ha detto di aver avuto una "lunga e onesta discussione" con Kyrie Irving, e di esserne uscito "senza il minimo dubbio" che il giocatore dei Nets non sia assolutamente antisemita. Joe Tsai, il proprietario dei Nets, ha anche lui parlato - insieme alla moglie - con la sua superstar e su Twitter ha raccontato "come sia chiaro, ai miei occhi, che Kyrie non dimostri nessun tipo di odio o di ostilità verso la comunità ebraica o qualsiasi altro gruppo etnico". Dopo l'indignazione e la ferma condanna (cinque gare di sospensione inflittegli da Brooklyn), sembra essere arrivato il momento del perdono e dell'assoluzione per Kyrie Irving. Allora, perché il suo ritorno in campo non sembra essere imminente? La sospensione termina con la quinta gara, in programma stasera contro i Clippers (e su Sky Sport NBA a partire dalle ore 22), ma le voci raccolte nei corridoi NBA dicono che Irving potrebbe non essere in campo né contro i Lakers, né contro i Kings e neppure contro Portland, la sfida che conclude un giro a Ovest di quattro trasferte consecutive. Al momento, infatti, pare che la gara interna contro Memphis del prossimo 20 novembre sia la data più indicata per rivedere in canotta e calzoncini la point guard dei Nets. 

In una comunicazione inviata dall'associazione giocatori NBA (di cui Irving tra l'altro è vice-presidente), si legge come la NBPA sia convinta che "la pausa di riflessione imposta al giocatore stia iniziando a dare i suoi frutti", in un processo che vuole stemperare le tensioni createsi nelle scorse settimane. Quei frutti, però, evidentemente non sono ancora ritenuti abbastanza "maturi", e Kevin Durant e compagni potrebbero dover fare a meno di Irving non per cinque ma per otto partite. Di queste, ne hanno vinte tre delle prime quattro, complicando forse involontariamente il ritorno dello stesso Irving. Che tanto, però, non appare immediato. 

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