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NBA, Curry show contro i Cavs: 40 punti, 3 triple da impazzire e il tweet di Durant. VIDEO

NBA
©Getty

Una di quelle serata da MVP per il n°30 dei Golden State Warriors, che contro Donovan Mitchell e i Cavs sfodera una prestazione da 40 punti con 6/11 da tre mandando a bersaglio tre triple una più incredibile dell'altra. La seconda pareggia la gara a meno di 80 secondi dalla fine, l'ultima la vince - scatenando anche la reazione ammirata del suo ex compagno di squadra oggi a Brooklyn

Ha segnato 15 dei suoi 40 punti nel quarto finale, ha infilato una tripla dopo l'altra nei momenti decisivi, lo ha fatto regalando spettacolo e pure qualche parole di commento verso la panchina dei Cavs: in due parole, semplicemente Steph Curry. Un Curry formato MVP quello che si è abbattuto su Donovan Mitchell e compagni, un Curry da 6/11 da tre punti che sbaglia soltanto tre tiri da due in tutta la gara (9/12) e aggiunge anche 5 assist e 4 rimbalzi. Ma sono le triple a raccontare meglio di tutte la sua incredibile gara. Quella a una mano, cercando il fallo di Mitchell, quasi un floater da otto metri sul finire del terzo quarto.

E poi ancora nel finale, con Golden State sotto di tre e 77 secondi da giocare, lo scambio nello stretto con il solito Draymond Green, la capacità di mettere i piedi a posto in un attimo e poi la solita parabola che può avere una sola destinazione - tanto che Curry non guarda neppure il pallone entrare per la parità a quota 98 e dedica invece due-tre parole di commento alla panchina dei Cavs.

E poi ancora a 34 secondi dalla fine, con i suoi Warriors sopra di un punto, la tripla frontale che decide la gara, su un blocco granitico di Klay Thompson. Erano tre (Curry-Thompson-Durant), sono rimasti due (solo Curry e Thompson) ma KD sull'altra costa evidentemente li segue ancora da vicino. Come dimostra il suo tweet qui sotto.

Dopo aver segnato 47 punti nella penultima gara contro i Sacramento Kings, con i 40 inflitti ai Cavs Curry diventa il 5° giocatore più "anziano" (34 anni e 242 giorni) a toccare quota 40 in due partite consecutive. Si unisce a un gruppo di tutto rispetto capitanato da Michael Jordan e Kobe Bryant, che vede anche Hakeem Olajuwon e Bernard King farne parte.