Tre titoli NBA da giocatore (due con la maglia di Boston, uno con quella di Seattle), due volte All-Star, grandissimo rimbalzista - poi anche allenatore (il primo a guidare LeBron James al suo sbarco in NBA). È venuto a mancare all'età di 79 anni e a piangerne la scomparsa, insieme a tutta la famiglia NBA, c'è anche il figlio Stephen, oggi sulla panchina degli Houston Rockets
Il primo allenatore in NBA di LeBron James, ma molto, molto più di questo. Paul Silas - venuto a mancare oggi, all'età di 79 anni - prima di sedersi su una panchina NBA è stato un giocatore, e che giocatore. Un All-Star (due volte), un campione (3 anelli, 2 con i Celtics, 1 con i Sonics), un grandissimo rimbalzista: in una sola parola, una leggenda del basket americano. Ha lasciato un ricordo indelebile in chi l'ha visto giocare, e ha lasciato un'eredità ancora più tangibile in suo figlio, Stephen, che oggi allena gli Houston Rockets. Da giocatore, con la maglia dei Celtics, ha vinto i titoli del 1974 e del 1976, ma poi - nella stagione 1978-79 - catturava 7 rimbalzi di media nell'unica edizione dei Supersonics capace di portare un titolo NBA a Seattle. La carriera NBA l'aveva iniziata con gli Hawks, a St. Louis, e per lui ci sono state parentesi anche a Phoenix e Denver, prima di iniziare un lunga carriera da allenatore che da head coach lo ha visto alla guida dei San Diego Clippers, degli Hornets (tra Charlotte e New Orleans), dei Cavs di un esordiente LeBron James e poi dei Bobcats, ancora a Charlotte.
La sua carriera nel mondo del basket era iniziata, curiosamente, in quella McClymonds High School di Oakland che un decennio prima aveva visto protagonista Bill Russell, onorato proprio ieri dai Golden State Warriors con il ritiro della maglia: oggi se ne va un altro grande del passato, e la NBA - a partire dai Rockets, la squadra oggi allenata dal figlio, e dalla lega stessa (tramite il suo account ufficiale) - ne piange la scomparsa, non dimenticandone però l'impatto, in campo e fuori.
