Il giocatore australiano ha recuperato dalla rottura del crociato del ginocchio sinistro e ora vuole dare una mano ai Milwaukee Bucks nella corsa al titolo NBA: "Sono felice di esserci, erano mesi che avevo firmato il nuovo contratto senza indossare la nuova maglia". Giannis Antetokounmpo e compagni lo aspettano: le prossime settimane di regular season serviranno a ritrovare la mira e confidenza con il nuovo roster
Dopo la rottura del crociato del ginocchio sinistro lo scorso gennaio, il contratto in scadenza con i Jazz e il passaggio a Milwaukee in estate con un accordo annuale da meno di 10 milioni di dollari, Joe Ingles non vedeva l’ora di rimettere piede in campo - 11 mesi dopo un infortunio che avrebbe potuto scrivere la parole ‘fine’ sulla sua carriera NBA. Un ritorno che gli ha permesso di strappare un altro record, diventando il più anziano giocatore australiano a prendere parte a un match in NBA: per lui 15 minuti utili a ritrovare la giusta forma e a prendere confidenza con i nuovi compagni di squadra, disegnando subito già nel primo quarto un bel lob al ferro per Giannis Antetokounmpo - proprio come quelli che per tante stagioni ha servito a Rudy Gobert a Salt Lake City. Più che i tiri sbagliati e la rivedibile forma fisica infatti, quello che può fare la differenza in positivo per i Bucks è la sua visione di gioco e di playmaking aggiunto sul perimetro da un veterano che può allungare con qualità la rotazione di Milwaukee: “Voglio essere onesto: mi importa poco di come ho giocato, l’unica cosa a cui pensavo era esserci, anche perché erano mesi che ho firmato e non avevo ancora mai indossato questa maglia”. L’obiettivo è già fissato: diventare il settimo giocatore australiano della storia a conquistare un titolo NBA. Le fortune di Milwaukee passeranno anche dalle sue prestazioni.