NBA, i risultati di oggi: Giannis batte Zion, Lakers ko a Phoenix, Phila vince all'OT
Giannis Antetokounmpo segna 42 punti nel super scontro al vertice vinto dai Bucks a New Orleans, Phoenix passeggia contro i Lakers, Philadelphia condanna Toronto al sesto ko in fila nonostante i 38 punti di Pascal Siakam. Luka Doncic gioca la sua peggior partita stagionale nella sconfitta contro Minnesota, Donovan Mitchell ne mette 23 in 23 minuti nella prima da ex vinta comodamente contro Utah (3 punti di Fontecchio), Orlando perde in volata ad Atlanta - 18 punti di Banchero, decisivo in negativo nel finale
NEW ORLEANS PELICANS-MILWAUKEE BUCKS 119-128 | Nel big match della notte Milwaukee si prende un meritato successo in trasferta su un parquet difficilissimo come quello di New Orleans, toccando anche le 18 lunghezze di vantaggio nel quarto periodo prima che i Pelicans tornassero a contatto a 90 secondi dalla sirena. Il +3 Bucks però diventa subito +6 grazie alla tripla di Jrue Holiday che scaccia via i padroni di casa e lo spettro di una beffarda sconfitta
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Il protagonista in casa Bucks è Giannis Antetokounmpo, tornato sul parquet dopo una gara d’assenza e in stato di grazia in un match da 42 punti, 10 rimbalzi e un solo assist in 34 minuti in cui i Pelicans non avendo soluzioni al ferro per fermarlo (11/14 da due punti nel match), hanno provato commettendo diversi falli su di lui ma con scarsi risultati (17/22 dalla lunetta). Bene anche Holiday, in doppia doppia con i suoi 18 punti e 11 assist
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Discorso a parte invece fa fatto per Brook Lopez, che si prende la sua serata da 30 punti con 12/17 al tiro, mostrando tutta la sua versatilità offensiva arrivando a colpire sia in area che quando serviva anche dal perimetro (4/9 dalla lunga distanza a fine serata). Milwaukee festeggia anche il ritorno in campo dopo 11 mesi d’assenza di Joe Ingles, che non si vedeva su un parquet dallo scorso 30 gennaio e che chiude con 15 minuti e 0 punti segnati con 0/4 al tiro. Poco importa: per una volta l’importante era esserci
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A dominare sotto canestro in casa Pelicans è Jonas Valanciunas, che si prende il suo massimo in stagione da 37 punti conditi con 18 rimbalzi e un letale 7/10 dall’arco (una tripla in meno del suo massimo in carriera in NBA). Grosse difficoltà invece per Zion Williamson, limitato al meglio da un super Jrue Holiday che lo tiene a soli nove punti segnati nei primi tre quarti, a cui si aggiungono i nove raccolti nell’ultima frazione (18 complessivi con 7/16 al tiro, 7 rimbalzi e 7 assist)
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Con buona parte della difesa di Milwaukee concentrata sulle piste di Williamson, trova spazio e canestri anche CJ McCollum che chiude con 31 punti, otto rimbalzi, nove assist, 11/24 dal campo e 6/10 dall’arco - ennesima dimostrazione di come i Pelicans, ancora senza l’infortunato Brandon Ingram, abbiano una profondità di roster e una varietà di scelte invidiabile e seconda a pochissime altre squadre
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OKLAHOMA CITY THUNDER-PORTLAND TRAIL BLAZERS 123-121 | Nella serata in cui Damian Lillard passa Clyde Drexler e diventa il miglior marcatore nella storia dei Portland Trail Blazers a rubargli i riflettori (e condannarlo alla sconfitta) ci pensa un immenso Shai Gilgeous-Alexander. Lillard chiude con 28 punti (compresi i due per impattare la gara a 3 secondi e mezzo dalla fine), 26 li mette Jerami Grant e 19 li aggiunge Simons, ma pur in una serata con ottime percentuali al tiro (il 50% dal campo, oltre il 43% dall'arco) Portland esce sconfitta
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Shai Gilgeous-Alexander avanza in maniera sempre più prepotente la sua candidatura a un posto all'All-Star Game. Suo il canestro sulla sirena che dà la vittoria ai Thunder, incorniciando una prestazione da 35 punti e 6 assit con 10/24 al tiro ma un perfetto 14/14 ai liberi (nessuno fa meglio del suo 93% dalla lunetta in tutta la NBA, miglior dato a pari merito con Grayson Allen). Preziosa anche la panchina di OKC con 42 punti e tre uomini in doppia cifra
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MINNESOTA TIMBERWOLVES-DALLAS MAVERICKS 116-106 | Terza in fila per i T’Wolves che confermano l’ottimo momento di forma trascinati dai 27 punti, 13 rimbalzi e nove assist di Anthony Edwards - stimolato dallo scontro con Luka Doncic, che si ferma a 19 punti (minimo stagionale) in quello che è il suo peggior match stagionale con 5/17 al tiro e un’espulsione per doppio tecnico arrivata sul finire di terzo quarto, a cui poco dopo ha fatto seguito anche quella di Jayson Kidd. Minnesota, senza Towns e Gobert, si gode poi un super Naz Reid da 27 punti e 13 rimbalzi
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ATLANTA HAWKS-ORLANDO MAGIC 126-125 | Gli Hawks sembravano averla vinta ma un parziale di 12-0 Magic nel finale riporta gli ospiti in vantaggio e allora ci deve pensare il rientrante Dejounte Murray con gli unici due liberi della sua serata a chiudere definitivamente la contesa (17 punti con 18 tiri per lui). Se Trae Young è il protagonista assoluta, ancora benissimo fa dalla panchina il rookie A.J. Griffin autore di 19 punti
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Pur col ritorno in campo di Murray e di John Collins, l'MVP della gara per Atlanta è un Trae Young da 37 punti e 13 assist, con il 50% al tiro (11/22) e il 100% dalla lunetta (12/12). Da quando è entrato nella NBA, Young diventa il titolare di più gare da almeno 35 punti e 10 assist, superando perfino James Harden. Nel terzo quarto il leader degli Hawks segna 17 dei suoi 37 punti dando anche 10 punti di vantaggio alla sua squadra, che deve però lottare fino agli ultimi secondi per battere Orlando
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Non bastano ai Magic i 18 punti di un Paolo Banchero da 7/15 dal campo, 4 rimbalzi e 7 assist, che commette il fallo decisivo sull’ultimo possesso difensivo e poi sbaglia la tripla allo scadere della potenziale vittoria. Poco importa: il percorso di crescita di un potenziale All-Star passa anche da serate del genere
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PHILADELPHIA 76ERS-TORONTO RAPTORS 104-101 OT | Tobias Harris segna la tripla decisiva che all’overtime tiene i padroni di casa avanti nel punteggio, mentre Joel Embiid aggiunge 28 punti, 11 rimbalzi e 4 assist portando a cinque la striscia di successi migliore dei primi due mesi dei Sixers - che approfittano al meglio delle difficoltà Raptors e delle sette gare in fila in Pennsylvania, iniziate con il piede giusto. Fatica un po’ di più James Harden, autore di 14 punti con 14 tiri e 1/6 dall’arco, ma che aggiunge al suo boxscore anche 7 rimbalzi e 8 assist
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Philadelphia porta a casa il successo nonostante la prestazione stellare di Pascal Siakam: 38 punti (il massimo concesso a un singolo giocatore in questa stagione dai Sixers) con 15 rimbalzi, sei assist, un grande contributo difensivo e 13/27 al tiro. È l’All-Star dei canadesi una delle principali ragioni del 19-1 di parziale che a cavallo tra terzo e quarto periodo permette ai Raptors di riportarsi a contatto e cancellare la doppia cifra di vantaggio Sixers - dando il via a un finale combattuto, ma che ha portato in dote ai canadesi il sesto ko in fila
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CLEVELAND CAVALIERS-UTAH JAZZ 122-99 | La quarta vittoria in fila dei Cavs arriva nel segno del grande ex, Donovan Mitchell, che ritrova i Jazz e li punisce con 23 punti in 23 minuti, per dare a Cleveland il 15° successo in 17 gare interne (miglior record NBA tra le mura amiche). Tutto il quintetto Cavs è in doppia cifra (con Allen a 20+11 rimbalzi) e dalla panchina Cedi Osman ne segna 22, mentre ai Jazz non bastano i 24 punti di Lauri Markkanen e i 23 di Jordan Clarkson
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Sotto di 18 già all'intervallo, coach Hardy nel quarto quarto dà spazio a tutti, in una gara sostanzialmente già persa. Simone Fontecchio ha il merito di entrare in rotazione già nel primo tempo, anche se non incide nei 4 minuti che gli vengono concessi, e poi torna per mettere gli unici 3 punti della sua partita nell'ultimo periodo, chiudendo con 1/4 al tiro in 10 minuti totali
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SACRAMENTO KINGS-CHARLOTTE HORNETS 119-125 | Pesante passo falso dei Kings che perdono una partita da vincere in casa contro una squadra in grande difficoltà come Charlotte, reduce da una striscia di otto sconfitte in fila e felice di prendersi un successo per provare a invertire la rotta sul finire di 2022. Merito del 34-27 di parziale che chiude la sfida, con Sacramento che concede il 51.6% dal campo agli avversari che mandano ben sei giocatori in doppia cifra
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Protagonista in casa Hornets e miglior realizzatore è Kelly Oubre Jr., autore di 31 punti con 12/25 al tiro, 3/8 dall’arco e nove rimbalzi, spesso e volentieri sapientemente imbeccato da LaMelo Ball che chiude con 23 e 12 assist, a cui aggiunge cinque rimbalzi e e un letale 5/10 dall’arco, mentre sono 19 i punti di Gordon Hayward - apparso finalmente pienamente recuperato dopo le settimane di stop causa infortunio
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Altra prestazione da All-Star in questa stagione per De’Aaron Fox (anche se con lui in campo i Kings sprofondano sul -20 di plus/minus in 34 minuti): 37 punti a referto con 14/25 al tiro, cinque rimbalzi e spalla ideale di uno straripante Domantas Sabonis da 12/29 al tiro, 28 punti, 23 rimbalzi e sette assist. Cifre che non fanno altro che aumentare il rammarico per un passo falso che fa scendere Sacramento al sesto posto virtuale a Ovest
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HOUSTON ROCKETS-SAN ANTONIO SPURS 105-124 | Il derby texano tra le due peggiori squadre a Ovest sorride alla squadra di coach Popovich nonostante l'assenza di Keldon Johnson. Non lo fa rimpiangere Devin Vassell, firmando 26 punti, ma è la panchina neroargento a fare la differenza segnando la bellezza di 62 punti (contro i 41 di quella dei Rockets), guidata dai 16 di Doug McDermott. Il migliore di Houston è Sengun a quota 22 con 8/10 al tiro, 28 con brutte percentuali per la coppia Green (13 con 3/12)-Porter Jr. (15 con 6/16)
PHOENIX SUNS-LOS ANGELES LAKERS 130-104 | Tante le assenze tra le due squadre ma quelle nei Lakers (fuori LeBron James e Russell Westbrook, oltre a Anthony Davis) contano di più, condannando i gialloviola al ko. Chris Paul invece fa di tutto per far dimenticare l'assenza di Devin Booker segnando il suo massimo stagionale a quota 28 (con 8 assist e neppure una palla persa) ma i Suns hanno anche Deandre Ayton in doppia doppia con 21 punti e 11 rimbalzi e 20 punti da Mikal Bridges
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La terza vittoria in fila dei Suns condanna i Lakers alla sconfitta dopo due successi in fila: ci prova in ogni modo Dennis Schroder, che ritocca il suo massimo stagionale chiudendo con 30 punti e 12/19 al tiro ma non c'è abbastanza talento in campo attorno a lui. Uno squillo lo dà Kendrick Nunn dalla panchina con 17 punti in 20 minuti, 16 a testa li segnano Thomas Bryant e Lonnie Walker IV, ma non bastano
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