NBA, i risultati di oggi: Embiid da 48 punti ma Philadelphia ko, vincono Lakers e Warriors
Philadelphia interrompe la striscia di otto successi in fila perdendo a Washington nonostante uno straripante Joel Embiid da 48 punti, serata da record per Luka Doncic che firma una rimonta storica contro New York in un match da 60 punti e tripla doppia, vincono Boston e Denver che si confermano prima forza rispettivamente a Est e Ovest. LeBron James batte Paolo Banchero (che segna soltanto 4 punti), Golden State si sbarazza di Charlotte: di seguito il racconto e gli highlights delle 10 gare della notte
ORLANDO MAGIC-LOS ANGELES LAKERS 110-129 | Tornano al successo i Lakers che dopo 4 ko in fila trovano la forza per battere a domicilio i Magic - reduci da settimane ottime a livello di risultati, ma travolti dai 28 punti con 12/24 dal campo (ma senza bersagli dall’arco, 0/7), 7 rimbalzi e 5 assist di LeBron James, che interrompe la striscia di gare da 30+ punti a quota sette e che mette alle corde un Paolo Banchero in enorme affanno offensivo e limitato dai falli nel provare a contenere il n°6 gialloviola
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Serata da dimenticare per Paolo Banchero, che firma la sua peggior prestazione in questi primi 70 giorni di regular season NBA e non riesce a trovare ritmo e canestri: per il n°5 di passaporto italiano soltanto 4 punti a referto con 1/6 dal campo, un paio di liberi a bersaglio, 5 rimbalzi e 3 assist, lavorando in difesa in maniera discreta contro James, ma rimasto sul parquet soltanto per 22 minuti e poco nell’ultimo quarto a causa dei tanti falli commessi. Per i Magic è il secondo ko nelle ultime quattro
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Prestazione speciale anche per il re delle triple doppie: Russell Westbrook infatti ne firma un’altra in uscita dalla panchina, diventato il primatista anche in questo in una singola stagione. Per lui sono 15 punti, 13 rimbalzi e 13 assist; gli stessi punti segnati da Troy Brown Jr. sempre a gara in corso, mentre sotto canestro ad avere impatto è Thomas Bryant, che gioca una delle migliori partite della sua regular season raccogliendo 21 punti con 10 rimbalzi e 8/10 al tiro
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WASHINGTON WIZARDS-PHILADELPHIA 76ERS 116-111 | Si ferma a otto la striscia di vittoria dei Sixers, naufragati sul più bello a Washington che lancia un messaggio grazie ai 19 punti realizzati da Bradley Beal (fuori negli ultimi 5 minuti a causa di un fastidio alla coscia che si spera sia soltanto un lieve infortunio) e ai 24 di Kristaps Porzingis con 10 rimbalzi e 7/15 al tiro: gli Wizards infatti mettono in fila il quarto successo, arrivato conto un altro avversario da playoff dopo le vittoria con Phoenix e Sacramento
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Philadelphia risale da -16, ma non riesce a incidere nel finale come sperato - con Joel Embiid che in lunetta sbaglia un libero pesantissimo a 2 minuti dalla fine, l’unico errore a cronometro fermo in una prestazione mostruosa per lui da 13/14 dalla lunetta e 17/32 dal campo in un match da 48 punti e 10 rimbalzi. Un vero peccato non essere riusciti a vincere, anche perché James Harden non è da meno con i suoi 26 punti e 13 assist, con tre recuperi, sette rimbalzi e 7/14 al tiro: un passaggio a vuoto che non deve quindi preoccupare i Sixers
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BOSTON CELTICS-HOUSTON ROCKETS 128-102 | Coach Joe Mazzulla deve alzare bandiera bianca a 10 minuti dall’inizio della partita, lasciando al suo assistente Damon Stoudemire il compito di allenare il match, ma poteva esserci chiunque in panchina e nulla sarebbe cambiato. Ai Celtics infatti bastano e avanzano le loro due stelle Jayson Tatum e Jaylen Brown per avere ragione dei Rockets, a cui non servono i 28 punti di Jalen Green e i 22 con 9 assist di Kevin Porter Jr. per tenere il passo dei vice-campioni in carica
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Jayson Tatum può fare quello che vuole contro la difesa dei Rockets, segnando a piacimento per chiudere con 38 punti, 8 rimbalzi e 4 assist in 34 minuti di gioco, realizzando 12 dei 25 tiri tentati (6/16 da tre) e tutti gli 8 tiri liberi a disposizione. “Cosa è cambiato con Stoudemire? Niente, solo che non c’era Joe a masticare la sua gomma a bordocampo” ha detto con una battuta il candidato MVP, che incredibilmente non è nemmeno stato il miglior realizzatore del match
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Il suo “gemello” Jaylen Brown, infatti, di punti ne ha messi 39, realizzandon 14 dei suoi 26 tiri di serata con 6/15 al tiro e 5/5 ai liberi. Ad “accendere” il numero 7 è stata una pallonata in faccia (involontaria) da parte di Porter Jr. dopo una stoppata che ha portato a un fallo flagrant per la guardia di Houston. Da quel momento in poi Brown ha segnato 14 dei suoi 39 punti, spaccando in due la partita e regalando a Stoudemire la sua prima vittoria da capo-allenatore. “Diventa tutto un po’ più semplice quando hai JT e JB” ha detto il coach per una notte
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DALLAS MAVERICKS-NEW YORK KNICKS 126-121 OT | Nelle ultime 20 stagioni, una squadra sotto di 9 o più lunghezze a 35 secondi dalla fine non aveva mai vinto la partita, a fronte di 13.884 sconfitte. Il dato di ESPN Stats & Info rende l’idea di quanto fosse impossibile la rimonta dei Mavs, sotto di 9 a 27 secondi dal termine, ma capaci di pareggiare grazie a un rocambolesco canestro al volo di Luka Doncic a un secondo dalla fine, dopo aver sbagliato appositamente il libero per darsi una chance, chiudendo poi i conti al supplementare
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Il miracolo di Doncic alla fine dei regolamentari è solo la punta di un iceberg mai visto prima nella storia NBA, con una tripla doppia da 60 punti (massimo in carriera), 21 rimbalzi (anche questo career high) e 10 assist che mai nessuno aveva realizzato. “Sono stanco da morire, ho bisogno di una birra per recuperare” ha detto sorridendo al termine del match, che ha chiuso con 21/31 al tiro (2/6 da tre) e 16/22 ai liberi, accompagnato dai 25 di Spencer Dinwiddie e i 19 di Christian Wood
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I Knicks, privi dell’ex di serata Jalen Brunson per un problema all’anca e di RJ Barrett per una lacerazione al dito dopo 96 secondi di partita, sono riusciti a perdere una partita che davvero non si poteva perdere sprecando i 33 punti di Quentin Grimes (massimo in carriera) e i 29 con 18 rimbalzi di Julius Randle. Per New York si tratta della quarta sconfitta consecutiva, una striscia di ko arrivata dopo che la squadra di Thibodeau aveva vinto le otto partite precedenti
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INDIANA PACERS-ATLANTA HAWKS 129-114 | Buddy Hield continua la sua ottima stagione nel tiro dalla lunga distanza e firma una prestazione da 28 punti con 6/7 dall’arco, rimpinguando il suo bottino da tre punti - ben 132 bersagli in regular season finora, nessuno ha fatto meglio - regalando così ai Pacers in importante successo contro Atlanta, merito anche dei 23 punti e 7 assist di Tyrese Haliburton. Dall’altra parte invece gli Hawks faticano a trovare la giusta consistenza: non bastano i 22 punti e 10 assist di Trae Young e 26 con 10 rimbalzi di John Collins
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TORONTO RAPTORS-L.A. CLIPPERS 113-124 | Nel ritorno a Toronto di un applauditissimo Kawhi Leonard (che non giocava in Canada da più di tre anni, 11 dicembre 2019 - la gara da avversario in cui ricevette l’anello NBA), i Clippers giocano una super partita e confermano le ottime sensazioni delle ultime settimane: la squadra di L.A. si gode i 23 punti a testa di Paul George e Ivica Zubac (che aggiunge anche 16 rimbalzi) in quella che è la settima vittoria nelle ultime nove partite
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I Raptors invece non riescono ad approfittare dei quattro giorni di riposo, mentre i Clippers erano alla seconda serata in back-to-back dopo la trasferta a Detroit conquistata all’overtime meno di 24 ore fa (con tanto di arrivo in hotel a Toronto alle 3 di notte): non basta neanche un Pascal Siakam da 36 punti con 13/24 al tiro, 9 rimbalzi e 5 assist, al fianco di uno Scottie Barnes che avvicina la zona tripla doppia - 17 punti, 12 rimbalzi e 8 passaggi vincenti. Pessima serata dall’arco: è 6/23 complessivo per i padroni di casa
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MEMPHIS GRIZZLIES-PHOENIX SUNS 108-125 | Senza Booker, Shamet, Payne e Cam Johnson, i Suns riescono comunque a battere i Grizzlies così nettamente da costringere coach Jenkins a togliere tutti i suoi titolari a metà quarto periodo, alzando bandiera bianca. A guidare i Suns però non è né Chris Paul (14 punti) né Deandre Ayton (15+10), bensì la miglior prestazione in carriera di Duane Washington Jr., che chiude con 26 punti e 8 assist in uscita dalla panchina per battere una diretta concorrente
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Dopo che Morant aveva detto di non temere nessuna squadra della Western Conference, i Grizzlies hanno perso contro Golden State senza Curry e contro Phoenix senza Booker, ridimensionando un po’ le loro prospettive. I suoi 34 punti non sono bastati a una squadra che ha tirato malissimo per tutta la sera (8/30 dall’arco) e nella quale solo Desmond Bane con 14 punti (ma 4/12 al tiro) ha toccato la doppia cifra insieme al numero 12, scivolando al terzo posto nella Western Conference
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OKLAHOMA CITY THUNDER-SAN ANTONIO SPURS 130-114 | Si chiude con un successo la striscia di sette gare casalinghe dei Thunder, guidati neanche a dirlo dai 28 punti, 8 assist, 6 rimbalzi e 4 stoppate di Shai Gilgeous-Alexander, a cui si aggiungono altri quattro giocatori in doppia cifra con OKC che resta in vantaggio per tutti gli ultimi 46 minuti di gara, ma ha bisogno di un 14-3 di parziale a inizio quarto periodo per scrollarsi di dosso gli Spurs - col quintetto tutto in doppia cifra e incapaci di andare oltre i 20 punti firmati da Devin Vassell
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GOLDEN STATE WARRIORS-CHARLOTTE HORNETS 110-105 | Golden State conferma l’ottima tendenza casalinga stagionale e porta sul 14-2 il record al Chase Center (a differenza del disastroso score in trasferta) battendo anche gli Hornets, guidati dai 29 punti con 5/12 dall’arco di Klay Thompson e dai 24 punti segnati da Jordan Poole - ormai sempre più calato nella parte del sostituto di Steph Curry. Dall’altra parte arriva la sconfitta n°11 nelle ultime 13 giocate da Charlotte, nonostante i 21 punti e 10 rimbalzi di un impreciso LaMelo Ball da 7/25 dal campo
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SACRAMENTO KINGS-DENVER NUGGETS 106-113 | Sotto di 20 a metà del secondo quarto, sembrava che i Nuggets non avessero le energie per riprendere anche questa partita. Sembrava, appunto: spinti dalle loro stelle, la squadra ospite è riuscita a rimontare punto dopo punto fino a vincere la partita nel quarto periodo con un parziale di 8-0 nel giro di un minuto, chiudendo poi i conti nonostante i 26 punti di De’Aaron Fox. Per i Kings privi di Sabonis e di coach Mike Brown (protocollo anti-Covid) si tratta della terza sconfitta nelle ultime quattro gare in casa
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A guidare i Nuggets per una sera non è Nikola Jokic (non sbagliatevi: ha comunque chiuso con 20 punti, 9 rimbalzi e 11 assist) ma bensì Michael Porter Jr., che segna 30 punti con 5/9 dalla lunga distanza come miglior realizzatore del match. A dargli man forte sono i 25 con 7 assist di Jamal Murray, consegnando a Denver la quinta vittoria consecutiva (ottava nelle ultime nove) e confermandosi al primo posto nella Western Conference
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