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NBA, Miami Heat: Jimmy Butler e la sorpresa al tifoso che ha fatto 7.000 km per vederlo

NBA

Un giovane tifoso del campione degli Heat ha percorso 7.000 km dall'Argentina per vederlo giocare, ma giunto all'arena ha scoperto che Butler non ci sarebbe stato contro Boston: la delusione è stata immortalata dalle immagini TV, con gli Heat che hanno posto rimedio riservandogli dei biglietti in prima fila e con l'All-Star di Miami che si è impegnato in prima persona per fargli vivere una giornata indimenticabile

Viene definito load management e in una regular season da 82 partite per squadra resta uno degli argomenti più discussi e controversi per i tifosi e gli appassionati NBA: le stelle e i campioni spesso acciaccati che restano a riposo in alcune gare per evitare eccessivo sforzo, affaticamento o ridurre il rischio infortuni in una fase della stagione in cui alle volte si può fare anche a meno dei propri migliori giocatori (e al massimo mettere in preventivo una sconfitta). Ogni tanto per queste decisioni rischiano di deludere le aspettative di chi, come nel caso della sfida tra Miami Heat e Boston Celtics, ha percorso più di 7.000 km per vedere in campo il proprio idolo. È il caso del giovane tifoso della squadra della Florida arrivato dall’Argentina e pescato dalle telecamere nel pre partita della sfida, sorridente e con in mano un cartello dedicato a Butler: “Caro Jimmy, ho percorso 7.000 km per vederti giocare: possiamo fare una foto insieme o prendere un caffè?”, alludendo all’attività imprenditoriale nata in maniera informale all’interno della bolla di Orlando nell’estate 2020 - caffè pagato a peso d’oro dai suoi colleghi nelle settimane trascorse a Disneyword isolati dal resto del mondo causa COVID - e poi diventato un business per Butler.

La delusione per l’assenza di Butler e la sorpresa dell’All-Star degli Heat

L’immagine però che ha fatto il giro dei social è quella del momento in cui viene comunicato al bambino che Butler non scenderà in campo: il cartello gli scivola dalle mani e la delusione è evidente sul suo volto. Tanta strada fatta per restare a bocca aperta senza vedere il suo idolo in campo. Ma la storia per fortuna non si è conclusa qui: le immagini di TNT infatti hanno portato la stessa TV, oltre agli addetti degli Heat, a raggiungere il ragazzo e fargli seguire il secondo tempo della sfida a bordocampo - lì dove Gabe Vincent gli ha consegnato una maglia di Butler e un pallone, con Jamal Crawford (ex giocatore e ora opinionista) che aveva aggiunto che le sorprese per il bambino non sarebbero finite lì.

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Butler infatti, a margine della fondamentale vittoria di Miami contro Boston - una bella partita da seguire in primissima fila -, è corso dal piccolo Felipe prima che ripartisse per tornare in Argentina, regalandogli quella che è a tutti gli effetti una giornata da sogno: il giro in spogliatoio con lui, le foto, gli autografi e soprattutto l’opportunità di andare ben oltre il semplice caffè da prendere insieme (voci di corridoio dicono che quella sia l’unica cosa che Butler ha fatto pagare ai genitori del ragazzo, in pieno stile con il personaggio): la sostanza è che l’All-Star degli Heat, ancora una volta, ha dimostrato di saper far sorridere un suo piccolo tifoso anche senza dominare sul parquet.

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