
NBA All Star Game: da Harden a Booker, i migliori giocatori esclusi dalle convocazioni
In una lega piena zeppa di campioni d'ogni tipo, dai veterani che continuano a trascinare le loro squadre ai giovani in rampa di lancio che sognavano la prima convocazione, questi sono i nomi dei principali giocatori "rimasti fuori" dall'All-Star Game di Salt Lake City del prossimo 19 febbraio: voi chi avreste voluto tra i convocati? Scopriamo insieme i loro nomi

Un’assenza in parte attesa, viste le 15 gare saltate causa infortunio e l’incapacità di trovare ritmo sia a livello personale che come gruppo a Miami: il suo spessore però non è in discussione, così come la capacità di incidere sull’andamento degli Heat e di trascinare all’occorrenza la sua squadra

La sua mancata convocazione è certamente tra le più sorprendenti di questa tornata di selezione: 21 punti, sei rimbalzi e 11 assist di media in una delle migliori squadre della Eastern Conference - mostrando grande continuità fisica dopo mesi difficili (soltanto due gare saltate da dicembre a oggi). Visto il rendimento e la continuità, è strano immaginare che James Harden non faccia parte della lista dei 24 migliori giocatori NBA

Già due volte All-Star in carriera, ma stavolta no - protagonista di una stagione incolore con gli Hawks che navigano a vista a Est, senza mostrare di poter brillare nonostante l’arrivo al suo fianco di Dejounte Murray. Un dato per impressiona: Trae Young viaggia a 27 punti e 9.9 assist di media a partita e viene percepito come “in calo” - questo racconta bene la grandezza del suo talento e delle sue potenzialità

Il giocatore che a livello di crescita e di progressione personale forse meritava di più di essere convocato alla partita delle stelle: Anthony Edwards sta giocando da leader a Minneapolis in una stagione più complicata del previsto per i T’Wolves, ben consapevole che prima o poi arriverà anche per lui la convocazione alla partita delle stelle. Tocca soltanto aspettare un altro po’, penalizzato in parte anche da un mercato in cui si fatica ad attirare attenzioni come Minnesota

Julius Randle sì e lui no: una scelta che stride un po’ se riguarda all’efficacia e al peso sul parquet che l’ex giocatore dei Mavericks è riuscito da subito a prendersi anche a New York. Leader indiscusso di una squadra che punta dritta ai playoff, abile a gestire i possessi, a crearsi le sue conclusioni e in generale a incidere su entrambi i lati del campo: insomma, un vero e proprio All-Star anche senza convocazione ufficiale

Penalizzato sicuramente dal mediocre andamento dei Raptors, Pascal Siakam sta viaggiando attorno al suo massimo in carriera sia per punti (25) che per assist (oltre i sei a partita), mantenendo una costanza di resa nonostante gli alti e bassi della franchigia canadese. Senza vittorie però è difficile sperare di ritagliarsi un posto all’All-Star Game e questo ha sicuramente limitato le speranze del talento di Toronto

Se si guarda alle statistiche e al rendimento in valore assoluto, De’Aaron Fox è forse il più grande escluso di quest’anno - il 25° giocatore NBA, quello rimasto fuori per un’unghia e guida dei Kings che finalmente sono tornati a vincere. Non è bastato però neanche questo per fargli conquistare la meritata prima convocazione in carriera alla partita delle stelle

Lo scorso anno la sua fu una convocazione meritata nell’All-Star Game di casa a Cleveland, ma in questa stagione a prendersi la scena ci ha pensato soprattutto Donovan Mitchell al suo fianco (lasciando “in ombra” la pur ottima resa di Garland). Avrebbe potenzialmente meritato un posto anche lui, ma non sorprende il fatto che non ci sia

Il secondo miglior giocatore della squadra più forte della Wester Conference: solido in attacco, di impatto assoluto in difesa, utile al fianco di Nikola Jokic e sempre presente in campo. Un vero peccato non convocare Aaron Gordon, anche perché avrebbe eventualmente regalato anche grandi gioie sopra il ferro durante la gara delle schiacciate del sabato

Nel caso del campione dei Phoenix Suns c'è davvero poco da discutere: fuori da un mese e mezzo e in campo soltanto in tre partite da inizi dicembre a oggi, era impossibile pensare di convocarlo per l'All-Star Game a causa degli infortuni. Sul talento invece nessun dubbio: Devin Booker resta uno dei migliori giocatori NBA

Discorso simile a quello fatto per Booker: troppo "assente" anche Anthony Davis, costretto a fare di continuo dentro e fuori dal campo, con i Lakers che ne hanno risentito non poco a livello di risultati. Quando riesce a restare integro e presentarsi sul parquet però, non ce n'è davvero per nessuno