
Mercato NBA, da Trae Young a Bradley Beal: le prossime star che possono cambiare squadra
Dopo il caso Kyrie Irving e la sua richiesta di cessione, in NBA non solo è ripartito il tam tam di notizie in vista della deadline di mercato del prossimo 9 febbraio, ma sono circolate diverse ipotesi e nomi di giocatori di primo livello che nel prossimo futuro potrebbero seguire il suo esempio e chiedere di andare a giocatore in un’altra squadra: da Trae Young a Zach LaVine, scopriamo insieme alcuni dei nomi più suggestivi

In casa Hawks la dirigenza vuole costruire attorno a lui una squadra sempre più competitiva e nessuno ha l’intenzione di lasciarlo andare via (nonostante le lacune difensive), ma potrebbe essere il talento di Atlanta a pretendere la cessione se le cose non dovessero migliorare: andare a caccia non tanto e non solo di nuovi stimoli, ma del contesto giusto per diventare vincente

Cosa doveva chiedere ai suoi Wizards? Semplice: il rinnovo di contratto più ricco possibile. Ottenuto quello, Bradley Beal è tornato a scontrarsi con i limiti evidenti di un gruppo che non decolla e rischia di restare fuori ancora una volta dai playoff - con buona pace dei proclami di inizio anno. E se questa fosse l’ultimo tassello che mancava per far esplodere la situazione e portarlo a lasciare Washington? Staremo a vedere

La delusione è reciproca: sia a livello personale per l'ex All-Star che da parte di coach Billy Donovan e dello staff dei Bulls che non crede più in lui e non vede nell'ex T'Wolves un giocatore in grado di rendere un contesto vincente. All'interno di questa lista, il nome di Zach LaVine è di gran lunga il più papabile tra quelli che potrebbero cambiare squadra a breve

Nell'eventuale smobilitazione generale in casa Bulls però, non bisogna sottovalutare l'ipotesi che i malumori (neanche tanto nascosti) di DeMar DeRozan possano portare il talento di Chicago a battere i pugni sul tavolo e andare via: se fosse lui a porre come condizione la cessione, potrebbe scatenare un discreto effetto domino anche in altre franchigie NBA

Toronto sperava di poter evitare il rebuilding, ma probabilmente sarà costretta a sacrificare diversi suoi pezzi pregiati per ripartire: i Raptors vogliono ricostruire il roster attorno a Scottie Barnes e Pascal Siakam, ma il mancato All-Star dei canadesi potrebbe avere altre intezioni. In fondo lui un titolo con Toronto lo ha già portato a casa: se volesse andare alla caccia di nuove sfide?

No, le voci su Damian Lillard continuano a essere soprattutto speculazione nei confronti di un campione che da sempre ha dimostrato lealtà e vicinanza alla sua Portland - senza lasciare mai lontanamente immaginare che potesse cambiare aria. Di motivi un talento come lui ne avrebbe, ma ormai è diventato un simbolo Blazers talmente tanto radicato che diventa difficile anche soltanto immaginarlo con una maglia diversa addosso

La sua situazione contrattuale resta il macigno più grande che gli Warriors devono provare a gestire, con i 27.5 milioni di player option previsti dal suo contratto per il 2023-24 che aleggiano come uno spettro per Golden State (che paga già più di tutti a livello di tassa di lusso). Una sua cessione insomma, magari voluta, sarebbe la chiave per dare una svolta: staremo a vedere cosa accadrà

A luglio diventerà uno dei free agent più ambiti, ma davvero conviene ai T'Wolves lasciarlo andare via senza ottenere nulla in cambio? Difficile ipotizzare cosa accadrà, anche se l'ex Lakers, Nets e Warriors potrebbe andare a caccia di una nuova franchigia con cui puntare da subito in grande: il talento non è mai stato in discussione nel suo caso, la continuità di rendimento invece sì

Ne hanno parlato tanto nelle ultime ore, dopo che Kyrie Irving ha chiesto la cessione ai Brookly Nets: il prossimo potrebbe essere Kevin Durant? Per la franchigia di New York sarebbe una disfatta, ma a livello di mercato questa ipotesi potrebbe aprire scenari tutti da valutare ed esplorare