La risonanza magnetica per l'infortunio riportato dal n°30 di Golden State nella gara contro i Dallas Mavericks ha evidenziato la lesione a un legamento attorno alla tibia della gamba sinistra, confermando così la gravità del colpo subito da Curry. Salterà "diverse settimane" - riporta Shams Charania (anche se non è ancora chiaro quante) - dovendo dire addio anche all'All-Star Weekend di Salt Lake City in programma il prossimo weekend
Il contatto, occasionale, di Steph Curry contro McKinley Wright IV nel corso del terzo quarto della sfida tra Golden State e Dallas rischia di diventare uno spartiacque nella stagione dei californiani. La risonanza magnetica, infatti, ha confermato la gravità dell'infortunio e ora il leader degli Warriors - scrive l'insider NBA Shams Charania - dovrà "restare fuori diverse settimane" (anche se non è chiaro quante queste siano). Dal comunicato diramato da Golden State, si viene a sapere che l'infortunio riguarda la lacerazione parziale di un legamento nei pressi della tibia (appena sotto il ginocchio sinistro del giocatore) cui si somma anche una lacerazione della membrano inter-ossea, oltre a una contusione alla gamba sinistra. Addio All-Star Game, ovviamente, ma quello ovviamente preoccupa il giusto, perché a Golden State si guarda con più apprensione alla classifica NBA: i campioni in carica erano in risalita e ora, proprio mentre Curry e compagni bussavano alle porte delle posizione playoff (attualmente sono settimi a Ovest con 27 vittorie e 26 sconfitte), dovranno fare senza la loro superstar.
Steve Kerr: "Almeno non starà fuori tutta la stagione"
La prende come al solito con filosofia coach Kerr, forse spaventato dalla possibilità di ricevere news ancora peggiori dal suo staff medico: "La buona notizia è che non dovrà restare lontano dai campi fino a fine stagione", ha dichiarato l'allenatore di Golden State, aggiungendo: "E ovviamente speriamo che il suo ritorno sia il prima possibile". Anche perché l'All-Star Game - che Curry salterà - sarà seguito da tre giorni di pausa e le squadre torneranno in campo solo giovedì 23 febbraio (con gli Warriors impegnati sul campo dei Lakers). Non è chiaro (e non appare probabile) se Curry potrà allora essere già in campo, in una stagione nella quale ha già dovuto saltare 11 gare per via di una lussazione alla spalla (6-5 il record di Golden State in quelle gare). Senza il motore del gioco di coach Kerr la rincorsa a un posto al sole nella Western Conference, e ancor di più la difesa del titolo NBA conquistato lo scorso giugno, potrebbe essere molto più difficile per i Golden State Warriors.