NBA, i risultati di oggi: Boston beffa in volata Philadelphia, Memphis travolge Denver
Finale pazzesco tra Sixers e Celtics: Tatum realizza la tripla allo scadere che regala la vittoria a Boston nonostante un Joel Embiid di 41 punti che mette a segno un canestro da oltre centrocampo con una frazione di ritardo rispetto alla sirena. Memphis spazza via Denver, Miami incassa il quarto ok in fila battuta anche da Charlotte. Tutto facile per New York contro New Orleans, Simone Fontecchio segna 11 punti nella vittoria Jazz su San Antonio, Orlando ko contro Indiana
DETROIT PISTONS-TORONTO RAPTORS 91-95 | I Raptors conquistano il 7° successo nelle ultime 8 partite, allungando a 4 la loro striscia di vittorie in fila nonostante un matinée da 37.5% al tiro di squadra. A guidare i canadesi è ancora una volta Pascal Siakam, autore di 29 punti, 8 rimbalzi e 5 assist. La notizia migliore per Detroit è la prestazione del rientrante Marvin Bagley (non giocava dal 2 gennaio) che chiude con 21 punti e 18 rimbalzi, dando almeno un minimo di interesse a questo finale di stagione per i Pistons arrivati alla 7^ sconfitta nelle ultime 8
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ORLANDO MAGIC-INDIANA PACERS 108-121 | Riparte la corsa play-in dei Pacers che battono a domicilio Orlando grazie ai 24 punti di Myles Turner (diventato ormai riferimento in campo e fuori) e ai 15 con 14 assist di Tyrese Haliburton, mente e leader di una squadra che tira con il 59% nel secondo tempo e si regala quella che è la quarta vittoria nelle ultime 21 gare. Decisivo il 17-2 di parziale con cui gli ospiti aprono la ripresa, senza voltarsi poi più indietro
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Faticano invece i Magic, che non vanno oltre i 21 punti di Franz Wagner e i 19 messi a referto da un Paolo Banchero da 6/12 al tiro, sei rimbalzi e un recupero in 33 minuti. Il rookie di passaporto italiano non va mai a bersaglio dalla lunga distanza, raccogliendo uno 0/2 in linea con la pessima prestazione dall’arco di Orlando che si ferma a un misero 6/29 complessivo (20.7%). La zona d’accesso alla postseason resta dunque decisamente lontana a 40 giorni dal termine della regular season
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NEW YORK KNICKS-NEW ORLEANS PELICANS 128-106 | “Nozze d’oro” a 50 anni di distanza dal titolo conquistato dai Knicks nel 1973, con il Madison Square Garden che rende onore a quei campioni e poi gli attuali giocatori che dominano contro New Orleans e vincono un match mai in discussione - guidati dai 28 punti di Julius Randle, dai 25 di RJ Barrett e dai 20 di Jalen Brunson. Quarto stop negli ultimi cinque match per i Pelicans, che non vanno oltre i 19 punti di Brandon Ingram e aspettano ancora il ritorno di Zion Williamson
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CHARLOTTE HORNETS-MIAMI HEAT 108-103 | Gordon Haywards segna 21 punti, il rookie Mark Williams - promosso ormai titolare dopo la partenza di Mason Plumlee destinazione Clippers - gioca la miglior partita della sua stagione raccogliendo 18 punti e 20 rimbalzi (entrambi massimo in carriera) e gli Hornets si prendono così il quarto successo in fila, mettendo insieme la miglior striscia di successi della loro regular season. Determinante anche il contributo di LaMelo Ball, che si accende nella ripresa in cui realizza 16 dei suoi 19 punti, conditi con 13 assist
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Miami invece parte malissimo, sprofonda anche sul -22 e poi ritorna a contatto, senza avere però le energie di combattere nel finale: il miglior realizzatore di squadra è Tyler Herro, autore di 33 punti con 6/12 dall’arco, a cui si aggiungono i 28 punti realizzati da un Jimmy Butler da 16/20 in lunetta e i 13 con 13 rimbalzi di Kevin Love. Il risultato però non cambia: per gli Heat è la quarta sconfitta consecutiva in quello che è il passaggio più complicato della regular season
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MEMPHIS GRIZZLIES-DENVER NUGGETS 112-94 | Memphis travolge Denver in avvio di partita, tocca le 24 lunghezze di margine a metà gara e non si volta più indietro, godendosi un Ja Morant da 23 punti e sette rimbalzi con altri cinque giocatori in doppia cifra in un match mai realmente in discussione nell’ultima mezz’ora di gioco. I Nuggets, che restano con cinque partite di margine la miglior squadra a Ovest, si fermano a 94 punti segnati (minimo stagionale) con 15 e 13 rimbalzi di un Nikola Jokic per una serata incolore e spuntato
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PHILADELPHIA 76ERS-BOSTON CELTICS 107-110 | Jayson Tatum riscatta una partita incolore mandando a segno la tripla del definitivo sorpasso Boston a 1.3 secondi dalla sirena, a cui Joel Embiid risponde con un canestro da oltre centrocampo che arriva però con un frazione di ritardo dopo il suono della sirena. Alla fine sono 18 punti con 7/17 per Tatum e 26 punti per Jaylen Brown - leader di un quintetto tutto in doppia cifra, che raccoglie anche 18 punti in uscita dalla panchina di Derrick White con 7/9 dal campo
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Un match spettacolare e un grande antipasto di ciò che ci aspetta ai playoff a partire dal 15 aprile, con Joel Embiid scatenato e autore di 41 punti e 12 rimbalzi con 12/21 al tiro e cinque assist, mentre James Harden è più impreciso e raccoglie 21 punti e otto passaggi vincenti, ma con solo 5/16 dal campo, mentre sono 19 i punti di Tobias Harris - con i titolari di Philadelphia che restano a lungo sul parquet per provare a evitare uno stop che interrompe una striscia di 5 vittorie per una franchigia che resta a 4 gare di distanza dal primo posto Celtics a Est
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UTAH JAZZ-SAN ANTONIO SPURS 118-102 | Sotto di 14 punti, i Jazz rimontano grazie a un super secondo tempo (63-37 il parziale) e condannano San Antonio alla 16^ sconfitta in fila nonostante i 22 punti di Jeremy Sochan e i 18 di Keldon Johnson. Sono 14 invece quelli realizzati nel solo quarto periodo da Lauri Markkanen, che chiude a quota 27; leader di un gruppo che si gode un meritatissimo settimo posto a Ovest (in coabitazione con Minnesota e Golden State)
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Una partita speciale anche per Simone Fontecchio, che approfitta davvero nel migliore dei modi del tempo che gli viene messo a disposizione - autore di 11 punti in 13 minuti, raccolti grazie anche al 6/6 dalla lunetta che ben racconta l’aggressività e la voglia di attaccare con cui è entrato in campo il talento azzurro, che aggiunge al suo boxscore anche un rimbalzo, un assist e un recupero. La strada migliore per far conoscere il suo valore e per mettersi in mostra, in una regular season in cui è stato sfruttato finora meno del previsto
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