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NBA, Nikola Jokic vince anche a Capanelle: trionfa il suo cavallo Enzo Jet

NBA
©Getty

Il cavallo appartenente alla scuderia gestita (e tanto amata) dal due volte MVP in carica ha vinto nel famoso ippodromo romano la terza gara in fila a cui ha preso parte, consacrandosi così su una distanza complicata come i 2.600 metri e confermando le ottime impressioni date anche in passato: "Jokic lo segue sempre, chiama almeno una volta al giorno per sapere che succede"

Nikola Jokic, premiato due volte come MVP nelle ultime due stagioni e lanciato verso una cavalcata playoff che promette bene, ha avuto di che gioire anche per quanto accaduto dall'altra parte dell'oceano: il cavallo di sua proprietà, e suo 'pupillo', Enzo Jet ha trionfato nel Premio Adrian Chip di trotto corso nelle scorse ore all'Ippodromo romano di Capannelle. Per il promettente cavallo quella ottenuta nella capitale è la terza vittoria negli ultimi tre impegni a cui ha preso parte. L'allievo di Alessandro Gocciadoro (quattro successi per il driver emiliano nel pomeriggio romano) non ha avuto difficoltà a imporsi anche partendo per la prima volta tra i nastri e affrontando la distanza, non agevole, dei 2600 metri: si è preso il comando della corsa ai 600 metri e non è mai stato avvicinato dagli avversari. Enzo Jet, portacolori della Scuderia Dream Catcher (nome dietro il quale si cela Nikola Jokic) ha preceduto Enricobellei Par ed Ermanno Jet, i migliori tra i cinque avversari. Sinead Gocciadoro Sernicoli, moglie del driver Alessandro e socia di Jokic, ha sottolineato in un’intervista post vittoria che il centro serbo dei Nuggets è un grandissimo amante dei cavalli. "Nikola sarà felicissimo, lui segue sempre le gesta dei suoi cavalli - le parole della Sernicoli -, sente mio marito almeno una volta al giorno per sapere tutto quello che succede, tra alimentazione, allenamenti e altro e si fa mandare persino i video degli allenamenti. Come ha dichiarato qualche tempo fa, a lui il telefono serve solo per guardare le corse dei cavalli". "Posso dire di non avere mai conosciuto un appassionato come Jokic - aggiunge -, non si tratta solo del piacere di vederli correre e vincere, ma proprio di coccolarli, farli crescere, allevarli con cura, attenzione e dedizione”.