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NBA, Embiid sfonda, anzi no: Cavs furiosi per il fischio cambiato dagli arbitri. VIDEO

NBA
©Getty

A 4:12 dalla fine dello scontro diretto tra Cleveland e Philadelphia, la terna arbitrale ha chiamato un fallo di sfondamento a Joel Embiid su Evan Mobley, decretando il suo sesto fallo e la conseguente espulsione. Il challenge chiamato da Doc Rivers ha però ribaltato la situazione, permettendo alla sua stella di rimanere in campo: "Era uno sfondamento nettissimo" il commento di un furibondo coach Bickerstaff

Quello di questa notte a Cleveland era a tutti gli effetti uno scontro diretto per il terzo posto a Est, o per meglio dire l’ultima occasione per i Cavaliers di insidiare l’attuale terza piazza occupata dai Philadelphia 76ers. I padroni di casa però non sono riusciti a superare gli avversari, complice una grande serata di Joel Embiid (36 punti, 18 rimbalzi e 4 stoppate) accompagnato dai 28 con 12 assist di James Harden e i 23 di Tyrese Maxey. A far discutere dopo la partita è stato però soprattutto quello che è successo a 4 minuti e 12 secondi dalla fine sul punteggio di 108-101 per i Sixers: già con cinque falli a carico, Joel Embiid in isolamento contro Evan Mobley ha attaccato a testa bassa, andando a toccare con la spalla il petto dell’avversario che è volato via finendo a terra prima di segnare dalla media distanza. Un contatto che inizialmente gli arbitri hanno giudicato come fallo in attacco da parte di Embiid, rifilandogli così il suo sesto fallo e la conseguente uscita dal campo; se non che Doc Rivers ha avuto la prontezza di utilizzare il challenge che gli era rimasto per chiedere che l’azione venisse valutata di nuovo al Replay Center. 

Dopo aver rivisto le immagini, la terna arbitrale formata da John Goble, Nick Bucher e Derek Richardson ha invertito la chiamata giudicandolo come un non-fischio, dando comunque il pallone indietro ai Cavaliers alla ripresa del gioco, ma convalidando il canestro di Embiid (anche se i due punti sono stati messi sul tabellone in ritardo di un minuto per una incomprensione col tavolo segnapunti). I Sixers, pur soffrendo anche per i cinque falli di Embiid continuamente attaccato dai giocatori dei Cavs, sono poi riusciti a portare a casa la vittoria che dà anche loro il tie-breaker in caso di arrivo a pari-record con i Cavs, distanziati comunque di quattro gare ora in classifica.

WASHINGTON, DC - JANUARY 01: Zach LaVine #8 of the Chicago Bulls reacts to a call in the second half against the Washington Wizards at Capital One Arena on January 01, 2022 in Washington, DC.  NOTE TO USER: User expressly acknowledges and agrees that, by downloading and or using this photograph, User is consenting to the terms and conditions of the Getty Images License Agreement. (Photo by G Fiume/Getty Images)

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Durante e dopo la partita quell’episodio è stato al centro delle discussioni dei protagonisti: "Hanno detto che non c’era abbastanza contatto per considerarlo uno sfondamento" ha detto coach JB Bickerstaff dopo la partita. "Ma stiamo parlando di un uomo di 130 chili che ti arriva dritto al petto. Quello è uno sfondamento, era chiaro come il sole. Senza nessun dubbio. Evan ci ha messo il corpo e i difensori dovrebbero essere premiati per uno sforzo del genere". Di opinione ovviamente opposta gli altri protagonisti dell’azione, Rivers ed Embiid: "Per me si è buttato" ha detto l’allenatore. "L'ho visto immediatamente, tanto che non ho chiesto nemmeno conferma al ragazzo dei replay in panchina. C’erano buone possibilità che la chiamata venisse invertita, non potevano mandare fuori Joel per un fallo del genere"; "È stata una buona chiamata da parte degli arbitri, non ho mai esteso il mio braccio" ha detto invece Embiid. "Prima ancora che lo toccassi, aveva già cominciato a buttarsi. Guardo basket tutti i giorni, ero abbastanza sicuro che cambiassero la loro decisione".

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