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NBA, Ja Morant si pente e torna a parlare: "Ho capito cosa stavo per perdere"

NBA

Dopo le otto gare di sospensione senza stipendio comminate dalla NBA a suo carico e comunicate da Adam Silver allo stesso Morant in un incontro a New York, l'All-Star dei Grizzlies ha concesso un'intervista a Jalen Rose per chiedere scusa, spiegare il suo punto di vista e sottolineare di aver capito quale sia stato il suo errore - pronto a compiere tutti i passi necessari per evitare che accada di nuovo

Dopo la squalifica ufficiale comminata dalla NBA, arrivano anche le parole di Ja Morant - che in queste due settimane aveva espresso il suo punto di vista soltanto attraverso uno stringato comunicato in cui si assumeva le responsabilità di quanto accaduto e poco altro. Ora invece è pronto non solo a chiedere scusa, ma anche a confessare di essersi reso conto di quanto possano incidere sulla sua carriera le scelte fatte "alla leggera" lontano dal parquet: "Mi sono messo nei guai a causa dei miei errori, ma ora voglio soltanto concentrarmi sul prendere decisioni e compiere azioni più intelligenti e responsabili. È come se finora non avessi capito cosa ci fosse in gioco: ho avuto il tempo di comprendere tutto questo, di prendermi dello spazio da solo per me e me ne sto rendendo conto. So che è giusta e merito questa sanzione da parte della NBA". Un passo falso che gli è costato tanto e che poteva pagare ancor più a caro prezzo.

Le otto giornate di sospensione senza stipendio sono una pena accessoria minima rispetto a quanto sarebbe potuto venir fuori: "Ho realizzato tutto quello che stavo per perdere e non solo a livello personale, ma anche a livello di squadra. Devo imparare a essere più responsabile, più intelligente e a starmene lontano dalla situazioni complicate e dalle pessime decisioni". Un'intervista a cuore aperto rilasciata a Jalen Rose a New York, a margine dell’incontro con Adam Silver che ha completato l’iter di valutazione a suo carico compiuto dalla NBA: "È stata una discussione aperta, ho accettato quanto è stato deciso e ho anche inviato le mie scuse a tutti: alla NBA, a me stesso, ai miei compagni di squadra, alla mia famiglia per aver portato tutta questa negatività a causa di una mia decisione sbagliata".

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