Sul finire della gara vinta dai suoi Bulls a Los Angeles, l'ex Lakers (già polemico in settimana) si è tolto la soddisfazione di un canestro in penetrazione contro LeBron James fatto seguire dal gesto "too little" (troppo basso) riferito stavolta a un giocatore 20 cm più alto di lui
In settimana, preparando il suo primo ritorno da avversario a Los Angeles, Patrick Beverley non si era risparmiato qualche frecciatina all'indirizzo della sua ex squadra: "I miei suggerimenti non venivano tenuti in considerazione. C'è un allenatore al primo anno, Darvin Ham, che cerca di imporre il suo credo; poi c'è LeBron, e bisogna sempre ascoltare cos'ha da dire LeBron; poi bisogna ascoltare Anthony Davis, e dopo di lui c'era da sentire cos'aveva da dire Russell Westbrook. Nessuno però voleva stare a sentire cos'avevo da dire io". E forse anche per quello la vittoria dei suoi Bulls sul campo dei Lakers dev'essere stata particolarmente dolce per il prodotto delle strade di Chicago, che sul finire della gara (a 72 secondi dalla fine e partita ormai decisa) si è preso anche il lusso di "dileggiare" niente meno che LeBron James davanti al suo pubblico.
I punti 8 e 9 della gara di Beverley (che ha chiuso a quota 10 con 5 assist e 4/7 al tiro) arrivano infatti in una penetrazione proprio contro James, con finta, giro sul piede perno e gancetto in faccia a LeBron fatto seguire dal gesto con la mano "too little" (troppo piccolo) riferito al n°6 gialloviola (che in realtà è più alto della guardia dei Bulls di oltre 20 centimetri). Ritorno (a L.A.), vittoria e "oltraggio" al Re: Patrick Beverley non poteva chiedere di più dalla sua serata da ex.