A margine della seconda partita in carriera in NBA giocata partendo dalla panchina, LeBron James ha raccontato di essersi affidato a uno specialista che, a differenza di tutti gli altri, gli aveva garantito che sarebbe tornato in campo senza l'obbligo di doversi operare: "Non sono ancora in forma, devo rimettermi in ritmo, ma devo trovare il modo di tornare me stesso in questo ultimo spezzone di stagione"
L’obiettivo da subito è stato quello di restare fuori il minor tempo possibile, poi il resto delle decisioni non spettavano a lui: LeBron James ha deciso di rivolgersi al migliore, al dottore di cui non fai il nome ma che lui stesso definisce “il LeBron James del piede” - l’unico, a differenza di altri specialisti, che gli ha detto di poter tornare in campo anche senza operazione, ma facendo delle cure speciali a livello di fisioterapia e palestra. Il risultato è che un mese e 13 partite dopo, James ha avuto la forza di esserci - alla seconda partita in carriera giocata partendo dalla panchina - in un match purtroppo perso dai Lakers in cui ha segnato 19 punti con 6/11 al tiro nella mezz’ora trascorsa sul parquet, aggiungendo anche otto rimbalzi e tre assist. “Mi ha detto che potevo non operarmi”, ha raccontato. “Ovviamente in questo momento non sono in forma: ho fatto un paio di penetrazioni e mi sono ritrovato senza palla perché pensavo di poter attaccare a una velocità diversa. Sono rimasto lontano dal parquet per quattro settimane, dovrò rimettermi in forma in questo ultimo spezzone di stagione”. La corsa al play-in in fondo è ancora aperta e il n°6 Lakers sa e vuole essere un fattore decisivo anche in quella.