Il talento n°35 dei Suns, tornato in campo e alla prima in casa con la maglia di Phoenix, è partito piano e ha chiuso con 16 punti a referto e percentuali rivedibili - dettate anche da una condizione fisica da ritrovare. Per la squadra dell'Arizona però averlo a disposizione sul parquet fa tutta la differenza del mondo: con lui i Suns sono davvero una macchina da guerra
L’esordio casalingo a lungo atteso di Kevin Durant è finalmente arrivato: Phoenix si è goduta per la prima volta nella sua arena il n°35 dei Suns, autore di 16 punti in una serata non semplicissima a livello realizzativo - 5/18 al tiro, 2/4 dall’arco, otto rimbalzi e quattro assist in 29 minuti - che lo stesso KD ha commentato con parole chiare: “Quando si torna dall’infortunio bisogna avere a che fare con questa m***a”, consapevole che queste due settimane serviranno da trampolino di lancio per la postseason. Phoenix però l’accesso ai playoff deve ancora conquistarlo e il mondo e la resa per la squadra dell’Arizona cambia radicalmente quando Durant è sul parquet o resta fuori a guardare a causa di infortuni vari.
I dati on/off - nonostante il campione ridotto di partita - sono impressionanti per Phoenix e spiegano bene cosa voglia dire avere a disposizione una superstar in grado letteralmente da sola di vincere una partita: oltre il record di 4-0 che è la diretta conseguenza per i Suns della sua presenza sul parquet, a impressionare è il rating offensivo di una squadra che quando può contare su KD riesce su 100 possessi a realizzare quasi 13 punti in più. Un’enormità che fa schizzare in alto anche la % reale di realizzazione di circa il 10% (pensare di tirare con più del 64% di percentuale reale è per certi versi irreale), riuscendo a mettere così a referto un Net Rating impietoso nei confronti degli avversari. “Non è stato facile prendere sonno e non pensare alla partita”, ha spiegato un emozionato Durant al rientro, partito con 0/6 al tiro prima di trovare il fondo della retina per la prima volta a 5 minuti dall’intervallo lungo. “Tutta la città lo stava aspettando: è una serata speciale per noi e per la storia di questa franchigia”, aggiunge Devin Booker. “Siamo tutti felici di avergli manifestato l’amore che merita: questo è soltanto l’inizio”.