Dopo le polemiche per l'assenza di Joel Embiid nel testa a testa tra Denver e Philadelphia, contro New Orleans è stato Nikola Jokic a non presentarsi sul parquet, mentre la domanda che ronza nella testa degli appassionati è sempre la stessa: chi vincerà il premio di MVP tra i due? L'incertezza ancora regna sovrana, anche se il centro dei Sixers (a parole) prova a non dare peso all'eventuale riconoscimento
Nella serrata rincorsa al premio di MVP di questa stagione, che ormai pare riservato al testa a testa tra Nikola Jokic - due volte vincitore e ancora in carica - e Joel Embiid, questa notte a marcare visita e non presentarsi sul parquet è stato il centro serbo; assente nella sfida poi persa dai suoi Nuggets (già comodamente qualificati ai playoff) contro New Orleans, che va a caccia di un piazzamento al play-in. Per Jokic è stata la nona gara stagionale saltata, ma come ha spiegato coach Malone prima della palla a due: “In questa fase di stagione basta un piccolo problema fisico: con sette partite prima dei playoff, la cautela deve essere massima”. In una stagione per lui da 24.9 punti, 11.9 rimbalzi e 9.9 assist - praticamente in tripla doppia di media - resta lui il favorito per completare un tris consecutivo di premi da MVP che sarebbe storico.
Dall’altra parte invece c’è Joel Embiid, meno completo in attacco (nonostante sia letale anche lui), ma di sicuro molto più impattante in difesa - lanciato con i Sixers al terzo posto a Est e pronto a insidiare ancora una volta Jokic (anche se negli anni passati è sempre stato il serbo a spuntarla). Per questo il lungo di Philadelphia cerca di stemperare anche a parole l’eventuale attesa. “Non mi preoccupo se vincerò o meno un premio del genere: sono concentrato sul conquistare il titolo NBA e qualunque cosa accadrà a livello personale la accetterò. Se dovessero indicarmi come MVP sarebbe fantastico, ma se non dovesse arrivare questo premio non fa nulla”. Erano diversi anni che non si vedeva una lotta così serrata - anche a guardare i bookmaker e le quote associate alla conquista del premio: il campo e magari qualche altra grande prestazione sul finire della regular season potrebbero dunque risultare decisive.