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NBA, tutte e tre le texane fuori dai playoff: non era mai successo

NBA
©Getty

Per la prima volta da 42 anni a questa parte, cioè da quando i Dallas Mavericks sono diventati una franchigia NBA nel 1980-81, i playoff cominceranno senza nessuna delle tre squadre texane ai nastri di partenza. Sia loro che gli Houston Rockets e i San Antonio Spurs sono infatti già focalizzare sulla Lottery del Draft, provando a tornare in fretta tra le prime 8

La NBA si appresta ad addentrarsi in un territorio inesplorato. Mai negli ultimi 42 anni, cioè da quando i Dallas Mavericks sono entrati nella NBA come franchigia nel 1980-81, i playoff della Western Conference erano cominciati senza almeno una squadra texana in competizione. Invece il disastroso finale di stagione dei Mavs unito alle ricostruzioni in corso sia a Houston (21 vittorie e 60 sconfitte, peggior record a Ovest) che a San Antonio (21-59, penultimi nella conference) hanno portato all’eliminazione di tutte e tre le squadre del "Lone Star State", che nel corso delle loro storie hanno vinto ben 8 titoli NBA (5 per gli Spurs, due per i Rockets e uno per i Mavs). Passeranno almeno quindi dieci anni prima che una squadra texana possa festeggiare l’anello, visto che l’ultimo successo risale al 2014 con l’ultimo canto del cigno dei San Antonio Spurs dei Big Three e di un giovane Kawhi Leonard ai danni dei Miami Heat di LeBron James, Dwyane Wade e Chris Bosh, mentre solamente lo scorso anno i Mavs erano riusciti a tornare alle finali di conference (perse contro i Golden State Warriors) per poi implodere in questa stagione disgraziata, arrivando all’umiliazione di dover tenere fuori i migliori giocatori per perdere in casa contro Chicago e assicurarsi di tenere la decima scelta al Draft, uno dei pochi asset rimasti a disposizione per costruire una squadra da titolo attorno a Luka Doncic. Considerando le traiettorie delle tre squadre, comunque, c’è da immaginarsi che la strada per tornare al top sia lunga per tutte e tre — ma chissà che le palline della Lottery non sorridano a una di loro, permettendo di mettere le mani su un talento generazionale come Victor Wembanyama.