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NBA, Jimmy Butler e lo storico allenamento con i T'Wolves: il racconto di Jeff Teague

NBA
©Getty

L'ex giocatore dei T'Wolves, in campo con Minnesota nel 2018, ha raccontato della giornata sureale d'allenamento in cui Butler - arrabbiato per il mancato rinnovo - sfidò e vinse la partita contro i big della squadra di Minneapolis, andando poi via a metà sessione per fare un'intervista in diretta nazionale su ESPN in cui metteva alla berlina e alla gogna i vari Karl-Anthony Towns e Andrew Wiggins

Di Jimmy Butler negli ultimi giorni parlano tutti - e ci mancherebbe altro - dopo la storica impresa compiuta contro i Milwaukee Bucks, completando una vittoria in una serie immaginata a senso unico e scandita invece dalle sue prodezze e da canestri che sono già entrati nella storia dei playoff NBA e non solo dei Miami Heat. C’è chi però, proprio perché si è tornati a vivisezionare la vita di Butler, ha aggiunto ulteriori dettagli al racconto di una delle storie più iconiche degli ultimi anni della lega: l’allenamento a Minneapolis di Jimmy Butler durante la preseason del 2018 con seguente intervista in diretta nazionale su ESPN - rottura clamorosa con i T’Wolves che poi portò alla cessione ai Philadelphia 76ers. Ma andiamo con ordine, approfittando anche delle parole di Jeff Teague che ha dettagliato l’accaduto.

Butler-T'Wolves: i problemi di rinnovo di contratto nell'estate del 2018

Estate 2017: Jimmy Butler viene ceduto da Chicago a Minnesota (contro la sua volontà), con i Bulls che sperano di ripartire da altri veterani e i T’Wolves che puntano a far definitivamente sbocciare Karl-Anthony Towns e Andrew Wiggins sul parquet insieme a un giocatore caratterialmente forte come lui. La stagione non va benissimo, ma Minnesota riesce a riconquistare l’accesso ai playoff a 14 anni di distanza dall’ultima volta - naufragati al primo turno, ma comunque pronti a sborsare ben 148 milioni di rinnovo per cinque anni per Wiggins. Soldi che avrebbe voluto (e meritato) di prendere anche Butler, che in offseason attende la proposta e resta deluso dai 110 milioni di dollari in quattro anni che gli vengono proposti. Rifiuta e resta così decisamente contrariato della condotta dirigenziale secondo cui tutti “gli altri” dovevano guadagnare meno per far passare all’incasso Wiggins e Towns (che infatti ottenne un altro rinnovo milionario).

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Cosa accade nel corso di quello storico allenamento con i T’Wolves

Su questo punto ci viene dunque in soccorso il racconto di Jeff Teague, presente in campo con i titolari dei T’Wolves contro cui un furente Butler - che nel frattempo aveva chiesto la cessione e che in preseason non aveva preso parte agli allenamenti con il resto del gruppo - si scagliò in una partita d’allenamento entrata nella leggenda. Teague racconta infatti che Butler, tolta la tuta, aveva ritagliato dalla maglia e dal pantaloncino il nome “Minnesota” - con il petto in bella mostra nella finestra sulla sua divisa, sceso in campo al fianco dei ragazzi della G-League per dimostrare che lui da solo valeva quanto tutti i titolari. Tirando una volta soltanto e poi facilitando il gioco dei suoi compagni improvvisati di squadra, Butler vince quel match 18-6 umiliando i vari Towns e Wiggins, urlandogli contro di tutto e tirando in mezzo anche coach Thibodeau - mentore a Chicago e la sua grande chioccia. Non solo, puntando verso il GM Layden, continuava a ripetere: “Guarda quanto fanno schifo gli altri, tu hai f****o bisogno di me”.

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Il colpo di scena finale: l’intervista a Rachel Nichols in diretta nazionale

Teague poi aggiunge che, mentre la squadra si stava continuando ad allenare, Butler ha deciso di andare via a metà sessione senza dare spiegazioni di alcun tipo - lasciando basiti e di stucco i suoi compagni, che ovviamente non sapevano come raccapezzarsi in una situazione del genere. Una volta tornati in spogliatoio però, c’era una sorpresa ad attenderli: Butler infatti aveva fatto in tempo non solo a lavarsi e andare via, ma anche a raggiungere Rachel Nichols - uno dei volti più famosi del giornalismo NBA - per rilasciare un’intervista su ESPN in cui sottolineava che “aveva fatto il c**o ai suoi compagni di squadra in allenamento giocando con le seconde linee”, urlando di tutto solo per passione verso la pallacanestro: “Avrò scelto anche il modo sbagliato, ma l’ho fatto perché ci credo”, disse quel giorno, lasciando Teague e compagni senza parole sotto la doccia in spogliatoio.

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