Playoff NBA, i risultati della notte: i Lakers eliminano gli Warriors, passa anche Miami
I Lakers conducono dal primo all'ultimo minuto in gara-6 e non concedono mai ai campioni in carica di mettere in discussione il risultato, trascinati dai 30 punti di un sontuoso LeBron James. Agli Warriors non bastano i 29 di Steph Curry per evitare l'eliminazione. In Florida anche i Miami Heat chiudono i conti contro i New York Knicks, resistendo ai 41 punti di Jalen Brunson per conquistare le terze finali di conference negli ultimi quattro anni
MIAMI HEAT-NEW YORK KNICKS GARA-6 96-92 (SERIE 4-2) | Per la decima volta nella loro storia, la settima da quando in panchina siede Erik Spoelstra e la terza nelle ultime quattro stagioni, i Miami Heat sono di nuovo alle finali di conference. La strada per arrivarci è stata la più dura della loro storia, visto che questi Heat sono solamente la seconda testa di serie numero 8 a riuscirci nella storia della NBA dopo i New York Knicks del 1998-99, che quell’anno eliminarono proprio Miami al primo turno — con la franchigia della Florida che chiude così un cerchio
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Ci riesce soprattutto grazie alle sue stelle, Jimmy Butler (24 punti pur tirando 7/22 dal campo) e Bam Adebayo (23 con 9 rimbalzi), accompagnati dai 14 di Max Strus e gli 11 con 9 assist di Kyle Lowry dalla panchina per rimontare da un pessimo primo quarto, nel quale gli ospiti erano andati avanti anche di 14 lunghezze grazie a un perfetto 11/11 dalla lunetta. Non appena Miami però ha ritrovato la disciplina difensiva è tornata velocemente in partita, pur rischiando seriamente di buttarla via nel finale
Sopra di 6 a un minuto dalla fine, Gabe Vincent ha colpito sul volto Jalen Brunson nel tentativo di liberarsi per ricevere la rimessa, regalando due tiri liberi e possesso agli avversari, capaci di portarsi subito sul -2 con un canestro veloce di Josh Hart. Dopo uno stop difensivo, i Knicks hanno messo nelle mani di Brunson il pallone del pareggio o del sorpasso, ma raddoppiato sulla linea di fondo il playmaker di New York ha cercato un avventuroso passaggio a centro area, deviato dalla difesa di Miami per il recupero che ha chiuso i conti
Si tratta fondamentalmente dell’unico errore, per quanto pesante, di una serata eccezionale da parte di Brunson, l’unico motivo per cui i Knicks sono arrivati a giocarsela non solo nell’ultimo minuto, ma in generale fino a gara-6. Per lui alla fine c’è il suo massimo in carriera pareggiato ai playoff da 41 punti, segnando 14 dei 22 tiri tentati con 5/10 da tre e 8/9 ai liberi. Il problema semmai è che tutti i suoi compagni messi assieme ne hanno messi 51, con Randle (15+11 ma con 3/14 al tiro) e Barrett (11 con 1/10 al tiro) incapaci di segnare contro gli Heat
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"Congratulazioni agli Heat, all’organizzazione, al coaching staff, a Spo, a Pat Riley e a tutti i loro giocatori" ha detto coach Thibodeau dopo la sconfitta. "Hanno giocato duro in questa serie e bisogna togliersi il cappello. Ma sono orgoglioso dei miei giocatori e di come abbiamo lavorato. C’è sempre delusione alla fine della stagione ma solamente una vince il titolo". "Bisogna dar loro merito: non hanno giocato per niente come una testa di serie numero 8" ha aggiunto Brunson. "Sono stati incredibili. Ma mi è piaciuto come abbiamo combattuto"
Miami aspetta la vincente tra Boston e Philadelphia per capire chi dovrà sfidare in finale di conference. Dovessero arrivare i Celtics, sarebbe la terza volta in quattro anni, dopo la serie nella bolla di Orlando del 2020 (vinta dagli Heat in sei partite) e quella recentissima dello scorso anno (vinta dai Celtics in sette partite col tiro sbagliato da Jimmy Butler per suggellare una rimonta incredibile). Nel caso di Philadelphia, invece, i Sixers cercherebbero la rivincita dell’eliminazione subita al secondo turno lo scorso anno
LOS ANGELES LAKERS-GOLDEN STATE WARRIORS GARA-6 122-101 (SERIE 4-2) | I Lakers partono forte salendo subito sul 27-10 nel primo quarto, ma Golden State ritorna a contatto sul -5 già al primo riposo lungo. I padroni di casa però mantengono il controllo delle operazioni per il resto della partita, toccando il massimo vantaggio sul +19 nel terzo quarto e scollinando oltre le 20 lunghezze nel quarto periodo, senza mai dare una vera chance ai campioni in carica, che abbandonano così la loro difesa del titolo e dicono forse addio alla loro dinastia
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LeBron James spende il primo "gettone da 30" della sua serie con una prova pressoché perfetta: 30 punti, 9 rimbalzi, 9 assist, 10/14 al tiro, 2/3 da tre e 8/11 ai liberi in 43 minuti con appena due palle perse per il Re, che controlla i tempi della contesa e detta i termini di ingaggio fin dal primo minuto attaccando il ferro (8 canestri in area) e dettando i termini di ingaggio, andando a caccia del mismatch favorevole per piegare la difesa degli Warriors fino a spezzarla
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Per James questa serie rappresenta, oltre al raggiungimento delle 12esime finali di conference in carriera, un altro record: sono 41 infatti le serie di playoff vinte in carriera dal Re, una in più di Derek Fisher e due in più di Robert Horry, due altre leggende dei Los Angeles Lakers. A 38 anni James ha di nuovo la possibilità di giocarsela per il titolo, forse l'occasione più inaspettata vista la partenza da 2-10 in regular season di questi Lakers, che dalla deadline in poi però sono diventati pericolosissimi
UN NUOVO INCREDIBILE RECORD PER LEBRON JAMES
Coach Darvin Ham aveva cambiato le carte modificando il suo quintetto, inserendo Dennis Schröder al posto di Jarred Vanderbilt per mandarlo sulle piste di Steph Curry. Il tedesco ha fatto un lavoro più che egregio sull’MVP delle ultime Finals, ma nel terzo periodo si fa prendere dalla foga andando a esultare in faccia a Draymond Green (che in tutta risposta gli stava tenendo il pallone sul volto) e prendendosi il secondo fallo tecnico di serata, finendo sotto la doccia anticipatamente
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I gialloviola sono riusciti a fare a meno di Schröder grazie sopratutto alle prove degli altri membri del quintetto: Anthony Davis non è stato particolarmente coinvolto in attacco (5/9 al tiro) ma ha comunque chiuso con 17 punti e ha dominato i tabelloni con 20 rimbalzi; Austin Reaves ha chiuso a quota 23 con 4/5 da tre punti, tra cui anche una bomba da metà campo sulla sirena del primo tempo; D’Angelo Russell ne ha aggiunti 19 e Lonnie Walker IV altri 13 dalla panchina, confezionando la settima vittoria su sette in casa dei Lakers
Dopo l’espulsione i campioni in carica hanno avuto un sussulto tornando fino a -12, ma è durato giusto un attimo prima che i Lakers tornassero a rendere la loro vita impossibile in difesa e facendo quello che volevano in attacco. Steph Curry ci prova e chiude con 32 punti, ma ha bisogno di 28 tiri per riuscirci (11 a segno, ma con 4/14 da tre) e trova solamente Donte DiVincenzo in doppia cifra a quota 16, abbandonato tanto da Green (9+9), Poole (7 con 3/10), Wiggins (6 con 2/8 in condizioni precarie) e soprattutto un disastroso Thompson (8 con 3/19 al tiro)
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Per la prima volta da quando siede sulla panchina degli Warriors Steve Kerr viene eliminato dai playoff prima delle finali NBA, interrompendo così la sua striscia di 19 serie consecutive vinte nella Western Conference. È anche la prima volta dopo 29 serie in fila che Golden State non riesce a vincere neanche una partita fuori casa, senza mai riuscire a riprendersi il fattore campo perso nella gara-1 disputata a pochi giorni di distanza dalla rocambolesca gara-7 vinta a Sacramento. Ora per tutta la franchigia si apre un’estate di riflessioni e decisioni importanti
I Lakers invece avanzano alle finali di conference dove mancavano da tre anni, quando nella bolla di Orlando affrontarono i Denver Nuggets - curiosamente avversari anche nella serie che comincerà nella notte tra martedì e mercoledì in Colorado, dando a entrambe le squadre qualche giorno di riposo prima di rituffarsi nel vivo dei playoff. Sarà di nuovo Davis contro Jokic, LeBron contro Murray e mille altri protagonisti per una serie che si preannuncia entusiasmante
BENTORNATI NELLA BOLLA: LAKERS, NUGGETS E HEAT DI NUOVO IN FINALE DI CONFERENCE
Rimane un'ultima partecipante per delineare le finali di conference: Boston e Philadelphia si sfideranno domenica alle 21.30 per la gara-7 che deciderà la sfidante di Miami al turno successivo, una partita ovviamente tutta da seguire in diretta sui canali di Sky Sport. Saranno tutte in diretta e tutte commentate LIVE in italiano anche le finali di conference, prima dell'appuntamento con le Finali NBA che in ogni caso cominceranno nella notte tra l'1 e il 2 giugno
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