È stato il rapper nato in North Carolina - con una telefonata a Caron Butler, assistente allenatore di Erik Spoelstra - a segnalare agli Heat che Caleb Martin era stato tagliato dagli Hornets, che lo avevano così lasciato senza un contratto NBA. E la "pesca" di Miami sta dando frutti forse insperati in questi playoff, dove Martin sta giocando da grande protagonista nella serie contro Boston
Jimmy Butler si è preso la copertina, Bam Adebayo ha sfiorato la tripla doppia ma gli Heat non avrebbero vinto gara-2 a Boston senza Caleb Martin. Uno dei tanti giocatori "undrafted" (mai scelti al Draft) agli ordini di coach Spoelstra, il fratello gemello di Cody aveva iniziato assieme a lui la carriera NBA agli Charlotte Hornets. Dopo un paio di annate, però, la squadra del North Carolina non aveva più creduto in lui, tagliandolo nell'agosto del 2021. È stato allora - ha raccontato proprio Erik Spoelstra - che Caron Butler, ex giocatore e oggi suo assistente in panchina a Miami - ha ricevuto una telefonata. A compierla è stata J. Cole, all'anagrafe Jermaine Lamarr Cole, rapper messo sotto contratto dalla Roc Nation di JAY Z ancora nel 2009 e da allora esploso a livello internazionale. Accanto alla sua carriera da artista e musicista però (sei album finora all'attivo per lui, tutti finiti al primo posto delle classifiche), J. Cole ne ha anche una da giocatore di basket, sua grande passione. Dopo il liceo in North Carolina, ha sostenuto dei provini a St. John's University e qualche tryout anche a livello NBA, prima di trovare spazio nella BAL (Basketball Africa League) e nella Canadian Elite Basketball League. Ma evidentemente di basket J. Cole ne capisce, visto che il motivo della telefonata a Butler era quello di segnalare agli Heat Caleb Martin, rimasto senza contratto dopo il benservito degli Hornets. Butler ha passato l'informazione a Spoelstra, che ha invitato Martin a un provino e convinto gli Heat a concedergli un contratto two-way, firmato il 14 settembre di quello stesso 2021. Le sue prestazioni in un ruolo da riserva in quei primi mesi della stagione 2021-22 (con gare anche da 28 punti contro i Bucks e 26 contro i Blazers) hanno poi convinto gli Heat a convertire prima il suo two-way in un contratto standard (a febbraio 2022) e poi la scorsa estate a offrirgli un triennale da oltre 20 milioni di dollari complessivi.
Martin: "Boston mi lascia libero: è una mancanza di rispetto"
Un investimento che alla luce delle prestazioni di Martin nelle prime due gare della serie contro Boston si è rivelato ben più che un affare. In gara-1 l'esterno degli Heat ha approfittato della libertà concessagli intenzionalmente dagli schemi difensivi di Mazzulla per mettere a segno 15 punti con 6/11 al tiro e prima di gara-2 aveva sottolineato come la mancanza di rispetto da parte dei Celtics non avesse fatto altro che motivarlo ulteriormente. "Non c'è dubbio che mi stiano mancano di rispetto - aveva detto - ma ognuno è libero di avere le proprie strategie. Poi però devi vivere con le conseguenze delle tue scelte, e io ho tutta la fiducia del mondo nel tirare ogni volta che mi lasciano libero per fargli pagare le loro scelte difensive". Parole profetiche alla luce di una gara-2 da assoluto protagonista, che lo ha visto firmare il suo career-high ai playoff con 25 punti, frutto di un ottimo 11/16 dal campo, con anche tre triple a segno su sette tentate. "La cosa peggiore che io possa fare è dimostrarmi esitante: che sia un tiro da tre o una penetrazione attaccando i loro close-out, se gioco deciso succederanno solo buone cose". E così è stato: su più di tre triple tentate in catch-and-shoot (ricezione-e-tiro), solo Austin Reaves dei Lakers ha una percentuale di realizzazione migliore di lui in questi playoff, in cui Martin viaggia con oltre il 46% (18/39 per lui dall'inizio della postseason). "Già l'anno scorso ai playoff i Celtics mi lasciavano spazio sfidandomi a tirare: l'unico modo per farmi rispettare - e dare a Jimmy (Butler) più spazio per operare - è segnare quei tiri". Caleb Martin lo sta facendo: e gli Heat devono ringraziare quella telefonata di J. Cole.