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NBA, Carmelo Anthony ufficializza il suo ritiro: tre medaglie d'oro ma mai un anello

NBA
©Getty

Nella NBA è entrato nel 2003, insieme a LeBron James, di cui è stato il primo, grande rivale. Denver e New York le sue tappe più importanti di una carriera lunga 19 anni che lo ha visto essere 10 volte All-Star, capocannoniere (nono tra i marcatori di tutti i tempi) e gli è valso l'inserimento nella lista dei 75 giocatori più forti di sempre. Ma l'anello di campione NBA gli è sempre sfuggito

Carmelo Anthony si ritira, ufficialmente. Lo fa dicendo solo "grazie", dal suo account Twitter. E postando un video. In cui ricorda i tempi "in cui non avevo nulla, solo un pallone e un sogno". "Il basket era quello che poteva farli avverare" e alla fine così è stato, perché la carriera del prodotto di Syracuse (che nel suo unico anno al college ha guidato i suoi al titolo NCAA) è durata 19 stagioni in NBA (capocannoniere nel 2012-13, per 10 volte All-Star) e lo ha visto protagonista assoluto sui palcoscenici mondiali con la maglia di Team USA, con la quale ha vinto tre medaglie d'oro olimpiche (nel 2008, nel 2012 e nel 2016). L'ultima sua apparizione su un campo NBA porta la data del 5 aprile 2022, una trasferta dei suoi Lakers sul campo di Phoenix: poi le porte della lega per lui si sono chiuse, e oggi - a pochissimi giorni dal suo 39° compleanno - arriva l'annuncio del ritiro. "Perché è arrivato il momento di dire addio, ai campi di gioco dove mi sono costruito una reputazione e allo sport che mi ha reso orgoglioso". Un addio alla NBA che Anthony, nel suo video, definisce "dolceamaro", accompagnato però da nuove speranze e progetti per il futuro. La sua "legacy"? "Non ha niente a che fare con il basket", dice 'Melo, ma porta invece un nome e un cognome: Kiyan Anthony, suo figlio (che recentemente ha ricevuto un'offerta per una borsa di studio a Illinois). 

Papà 'Melo magari ora seguirà da vicino la nascita di un'altra carriera, ma intanto rifletterà sulla sua, che lo ha visto arrivare nella NBA nel Draft di LeBron James (2003) e da subito ingaggiare con lui una grande rivalità (Denver vs. Cleveland). Poi è arrivato il passaggio ai New York Knicks, la squadra che forse di più ha segnato la sua carriera NBA. Perché dopo i Knicks è iniziata la sua fase calante, con una stagione a OKC, 10 partite solo a Houston, un anno lontano dalla lega, senza trovare ammiratori, e poi il ritorno, prepotente, con Portland prima e poi con i Lakers, stavolta al fianco di LeBron James. L'anno scorso, all'All-Star Game di Cleveland, è stato inserito nei 75 giocatori più forti di sempre, un enorme riconoscimento frutto anche dei 28.289 punti che lo mettono al 9° posto assoluto tra i marcatori più prolifici della storia della NBA. Oggi, a più di un anno dall'ultima partita in campo, Carmelo Anthony ufficializza il suo addio al basket. Dice grazie, e noi diciamo grazie a lui.