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NBA, l'ultima di Rudy Gobert: 64 ore nel buio totale come terapia. Le reazioni dei tifosi

NBA
©Getty

Il centro francese dei Minnesota Timberwolves ha confessato su Instagram di aver trascorso due giorni e mezzo nel buio totale come parte di un'esperienza meditativa e di benessere in un centro nel sud dell'Oregon. "Una delle esperienze più potenti della mia vita", ha fatto sapere. Ma i tifosi si sono divertiti a commentare in mille modi diversi

Il posto si chiama Sky Cave Retreats e si trova nella parte meridionale dell'Oregon, vicino alle cascate di Klamath. Lo ha aperto una coppia la cui esperienza può contare su oltre due anni di ritiri spirituali e digiuni, e oltre 70 ore spese nella totale oscurità, una pratica di meditazione e benessere comune in tante diverse culture. Niente di nuovo, spiegano gli ideatori, ma un qualcosa già praticato nell'antico Egitto (all'interno delle piramidi) come ai tempi dei romani, in Colombia o in Tibet. E ora questa terapia dell'oscurità hanno deciso di offrirla a chiunque sia interessato (già più di 300 i ritiri organizzati finora) - e recentemente tra gli interessati c'è stato anche il centro dei Minnesota Timberwolves Rudy Gobert. Che ha voluto pubblicizzare lui stesso la sua esperienza con un post su Instagram, ringraziando il retreat in Oregon per "64 ore in totale oscurità: una delle esperienza più potenti che mi sia mai capitato di fare". Gli ospiti vengono accolti nei boschi dell'Oregon, all'interno di una struttura spartana ma organizzatissima, e dopo un giorno di "disintossicazione" iniziano un periodo - che può essere variabile - di isolamento nella totale oscurità di un piccolo bungalow, dove ricevono soltanto tre pasti al giorno e non hanno ulteriore contatti con l'esterno. Terminato l'isolamento, vengono consigliate almeno altre 24/48 ore di transizione per tornare a sentirsi a proprio agio nel mondo esterno. In mezzo - questo nei racconti di chi l'ha provato, Gobert incluso - un'esperienza di ricerca interiore e di meditazione molto potente, che l'ex centro dei Jazz ha voluto esplorare dopo una stagione per lui non certo facile, che lo ha visto anche protagonista di un gesto molto chiacchierato, quello del pugno al suo compagno Kyle Anderson durante l'ultima giornata di regular season, in una gara importante (una sorta di spareggio) contro i New Orleans Pelicans. 

Anche per episodi come questi - oltre che per un rendimento in campo che non ha soddisfatto del tutto le aspettative dei tifosi di Minnesota (le sue cifre sono state quasi tutte in calo rispetto all'ultima stagione nello Utah in maglia Jazz) - l'uscita social di Gobert è stata accolta con parecchio sarcasmo da più parti, con commenti anche divertenti. Qui abbiamo raccolto i migliori 

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