Bennedict Mathurin (Pacers), insieme a Paolo Banchero (Magic), Walker Kessler (Jazz) e Jalen Williams (Thunder) seguirà le finali come "opinionista" per NBA. E a Denver, al primo giorno di allenamenti di Heat e Nuggets, la sua presenza si è subito fatta sentire, per il look (maglia Pacers n°7 di Jermaine O'Neal) e per le sue domande
Si presenta nella sala delle conferenze stampa e non passa inosservato: ha indosso la canotta n°7 gialla di Jermaine O'Neal ai tempi dei Pacers; ha le treccioline in testa; e un fisico bestiale. Bennedict Mathurin per qualche giorno si "traveste" da giornalista per gli account social (e non solo) di NBA e l'avventura sembra piacergli. Tanto che a un certo punto alza la mano e chiede lui di fare un'intervista a Jamal Murray, che è al tavolo della conferenza stampa. "Non voglio che la cosa possa pesare sul tuo grado di autostima e fiducia in te stesso - dice - ma vorrei che ci riportassi all'edizione 2019 del Basketball Without Borders [un camp NBA per giovani talenti, ndr]. Le 8 del mattino, un uno-contro-uno in palestra, vorrei che raccontassi a tutti com'è andata. Ma devi essere onesto", dice la matricola di Indiana alla superstar di Denver, con cui condividive il passaporto canadese. "Sarò onesto", assicura Murray. "Dov'eravamo? Columbia? Ero lì per insegnare ai ragazzi, compreso Ben. Era già molto atletico, saltava in testa a tutti, ma non sapeva ancora tirare così bene come sa fare oggi. Ha sviluppato il suo gioco, è maturato: sono molto orgoglioso di lui. E sì, abbiamo giocato uno-contro-uno. Mi ricordo di aver segnato un paio di stepback, cadendo all'indietro".
Ma Mathurin non ci sta. E interviene. "Sii onesto. Sto cercando di farlo con tatto, ma ti ricordo com'è andata. Tu segni due punti. Ne segno due anch'io. Sul 4-2 per te inizi a tirare da metà campo. Ma alla fine ho vinto io, 5-4", conclude Mathurin. "Solo perché volevo che guadagnassi un po' di fiducia in te", glissa Murray. Forse non è un grande scoop, ma resta un simpatico aneddoto.