A margine delle finali NBA, prima della palla a due di gara-1, nella consueta conferenza stampa il commissioner NBA ha affrontato il caso-Morant, il cui comportamento recidivo (per la seconda volta con una pistola in mano in una diretta Instagram) dovrà essere sanzionato dalla lega. E Silver ha spiegato come
Il commissioner NBA Adam Silver non si nasconde: "Sul caso Morant abbiamo raccolto evidenze sufficienti per prendere la nostra decisione ma - d'accordo con l'associazione giocatori - abbiamo pensato che sia più giusto aspettare il termine di queste finali per annunciarla pubblicamente". Il destino della superstar di Memphis, quindi, sarà noto "subito dopo la fine" della serie tra Denver e Miami, ma Silver ha già regalato qualche indizio: "Abbiamo preso in considerazione i precedenti simili e anche quelli personali, oltre alla gravità del fatto compiuto" (per la seconda volta nel giro di alcune settimane, Morant è finito sui social media impugnando una pistola). Poi Silver si è "difeso" sulle accuse di essere stato troppo leggero nella punizione la prima volta: "Ci abbiamo pensato - ammette - ma 8 giornate ci sembravano una punizione adeguata: sarebbe cambiato qualcosa se fossero state 12?", chiede.
Il messaggio a Durant: fatti, non parole
Poi però il commissioner lancia un messaggio a Morant: "Credo avesse capito che non sarebbero state importanti le sue parole ma solo il suo comportamento futuro. Non sappiamo cosa dovremo fare perché questo possa cambiare, ma ripeto ciò che ho detto la prima volta: mi è sembrato un bravo ragazzo". Silver sembra voler lasciare una porta aperta, ma poi aggiunge: "Non è tanto la punizione, che conta. Conta cosa possiamo fare perché lui, e la gente attorno a lui, possano creare le condizioni migliori per il suo futuro. Che è la cosa più importante". L'ultima domanda è quella che si fanno in tanti: Morant sarà in campo all'inizio della prossima stagione?". "A questo non posso rispondere. Aspettiamo la decisione finale".