Per voce di Tamika Tremaglio, executive director di NBPA, arriva una decisa critica tanto alla decisione da parte della NBA di sospendere per 25 gare la superstar dei Grizzlies quanto di subordinare il suo ritorno in campo "ad alcune condizioni non specificate"
Arrivata la sospensione per Ja Morant da parte della lega, arrivato - quasi contestualmente - anche il comunicato da parte dell'associazione giocatori NBA (NBPA), molto critico nei confronti della decisione presa da Adam Silver. Dopo essersi schierati a difesa del giocatore, come è normale che sia ("Ja si è assunto le sue responsabilità e ha dimostrato rimorso per le sue azioni", si legge nel comunicato firmato dall'executive director Tamika Tremaglio) la posizione di NBPA va oltre, arrivando a criticare la decisione di tenere "lontano dai campi di gioco fino a metà dicembre il giocatore" e, soprattutto, di condizionare il suo ritorno in campo "ad alcune condizioni non dichiarate". "Pensiamo sia una punizione eccessiva e inappropriata per una serie di ragioni, compresi i fatti specifici dell'incidente di cui si è reso protagonista.
Una punizione non in linea con quelle comminate in passato", conclude Tremaglio, che annuncia che la NBPA "esplorerà insieme a Ja Morant ogni opzione possibile", preannunciando quindi un seguito (probabilmente legale) alla decisione presa dalla lega.