Nelle conversazioni con le squadre interessate a Damian Lillard, i Portland Trail Blazers hanno fissato in quattro prime scelte al Draft e due giocatori di qualità la richiesta per cedere il loro All-Star. Un pacchetto a cui i Miami Heat possono arrivare solo con l’aggiunta di una terza squadra, ma trovare l’incastro giusto finora si è rivelato complicato
Il futuro di Damian Lillard è il singolo pezzo più importante attualmente nel grande mosaico del mercato NBA, ed è destinato ad essere argomento di discussione ancora a lungo. L’All-Star infatti vuole andare solamente ai Miami Heat e il suo agente Aaron Goodwin ha chiamato tutte le squadre interessate a prenderlo per dissuaderli dallo scambiare per il suo assistito, facendo intendere loro che si sarebbero messi in casa un giocatore molto scontento di essere lì. Allo stesso tempo però Miami non ha finora soddisfatto le richieste dei Blazers per accontentare la richiesta di Lillard di essere ceduto, creando l’impasse nella quale si ritrovano ora tutte le parti. Già, ma qual è questa richiesta? Secondo quanto scritto da Aaron Fentress del The Oregonian, quotidiano di Portland, i Blazers vogliono "nei dintorni delle quattro prime scelte al Draft e due giocatori di qualità" per la propria superstar. Un prezzo a cui Miami non può arrivare (al massimo può scambiare tre prime scelte, oltre a Nikola Jovic e Jaime Jaquez Jr. appena scelti al Draft) e che richiede quindi l’inserimento di una terza o di una quarta squadra a cui girare soprattutto Tyler Herro (che Portland non vuole, avendo già un giocatore simile in Anfernee Simons) o il contratto in scadenza di Kyle Lowry, necessari dal punto di vista dei salari per far funzionare lo scambio. Come si risolverà la lunghissima partita a poker tra queste squadre? La sensazione è che si andrà lunghi, oltre la fine della regular season, allungando la saga più verso agosto che verso luglio — sempre che si risolva in tempo.