In un’intervento a sorpresa nel podcast dell’ex NBA Gilbert Arenas, Zion Williamson ha ammesso candidamente di avere problemi a fare la dieta e di aver commesso degli errori, ma di volersi prendere le sue responsabilità e cambiare le sue abitudini in off-season. "Provo a seguire gli insegnamenti di LeBron, lavorando su flessibilità e elastici. Stare fuori mi fa male, io voglio giocare"
Zion Williamson è sempre al centro della scena, specialmente in questa estate in cui il suo nome è insistentemente circolato tra i rumor di mercato. Dopo una stagione in cui ha disputato appena 29 partite — ma che gli sono bastate per essere convocato da titolare all’All-Star Game, a testimonianza di un talento raro — l’ex scelta numero uno al Draft del 2019 ha fatto un’apparizione a sorpresa al podcast dell’ex NBA Gilbert Arenas, ammettendo candidamente di avere problemi a seguire una dieta. “È dura per me. Ho 20, 22 anni e tutti i soldi del mondo — o almeno, hai la sensazione di avere tutti i soldi del mondo. È dura. Ma sono arrivato a un punto in cui, per via di certe cose, mi sto circondando di saggezza. Non voglio direi di persone vecchie perché sennò si offendono, ma mi circondo di gente che mi tiene in riga. E poi vedremo come va”. Williamson ha anche ammesso di essersi sentito invincibile in certi frangenti e di aver sbagliato in alcune occasioni, dovendosi prendere le sue responsabilità come insegnatogli da coach Krzyzewski a Duke: “Ci sono molte cose che avrei dovuto fare meglio e non l’ho fatto. Ma sto cercando di rimediare ai miei errori”. Uno di questi è un rinnovato interesse nell’essere nelle migliori condizioni possibili anche in off-season, dicendo di ispirarsi a LeBron James seguendo il suo esempio: “Per me è più una questione di flessibilità, di lavoro con gli elastici. Sono quel tipo di cose che mi permetteranno di rimanere in campo più a lungo, piuttosto che perdere del peso”. Giocare, in assoluto, è la cosa che manca di più a Williamson: “Quello che la gente deve capire di me è che io voglio solo giocare, voglio essere in campo. Nessuno vuole rimanere fuori. Pensate che io voglia stare lì a bordocampo infortunato? Non è così”. Per essere sicuro di poterlo fare, però, il lavoro comincia ora.