Seconda scelta al Draft 2022, dopo una stagione saltata per infortunio, il rookie dei Thunder si dichiara pronto a debuttare in NBA. Holmgren ha le idee chiare a proposito del suo ruolo e dell'impatto che può avere sulla squadra
Gli ultimi dodici mesi non sono stati semplici per Chet Holmgren, passato dall'euforia per la chiamata da parte dei Thunder al Draft alla lunga riabilitazione dopo l'infortunio al piede destro capitatogli in una gara di esibizione a Seattle. Di fatto, la prima stagione in NBA di Holmgren comincerà con un anno di ritardo. Il lungo di Oklahoma City, intervistato da "HoopsHype" ai margini del ritiro di Team Select, la squadra di "riserve" che si è allenata insiema a Team USA, sembra però non portare il peso del lungo stop. "Ovviamente è stata dura" ha dichiarato Holmgren, "è stato un anno pieno di sfide ma credo di aver comunque tratto il meglio da questa esperienza". Oltre alle sedute di fisioterapia e recupero dall'infortunio, Holmgren ha sfruttato la pausa forzata per lavorare sui difetti del suo gioco: "Sento di essere migliorato parecchio e i risultati li vedo già qui giocando con il Team Select".
Chet e Victor, Victor e Chet
Come prevedibile, non poteva mancare la domanda sul dualismo con l'altro rookie atteso a una grande annata di debutto in NBA, Victor Wembanyama. "Victor è un grande talento, si merita tutte le attenzioni ricevute e sarà divertente affrontarlo sul campo". A propsito della corsa al premio di rookie dell'anno, per cui Wembanyama e Holmgren sono i favoriti secondo bookmaker e addetti ai lavori, Chet ha tagliato corto: "I premi individuali hanno poca importanza per me, quello che voglio è aiutare da subito la squadra. Tutto il resto viene dopo". E, quanto agli obiettivi di squadra, Holmgren ha le idee altrettanto chiare: "Dobbiamo fare di tutto per raggiungere i playoff, e per questo cominceremo a lavorare sodo fin dal primo giorno del training camp".
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