Durante i playoff dello scorso anno Kyle Anderson ha subito un colpo fortuito al volto da parte di Anthony Edwards, rimediando un infortunio all’occhio che per un momento è sembrato mettere in dubbio il proseguo della sua carriera. "Ero spaventato ma non potevo mostrarlo, mi dicevano che non sapevano se sarei tornato a giocare. Ancora oggi al buio vedo male, per fortuna le arene sono illuminate"
Se avete seguito con curiosità l’esperienza di Kyle Anderson con la nazionale cinese nel corso degli ultimo Mondiali, sicuramente avrete notato il paio di occhiali "alla Kareem" indossati dal giocatore dei Minnesota Timberwolves. Quella che probabilmente non sapete è la storia che sta dietro quegli occhiali e il rischio più che concreto di non vedere più Anderson in campo per il resto della sua carriera. Nel corso di gara-4 degli ultimi playoff contro i Denver Nuggets, infatti, Anderson subì un colpo al volto fortuito da parte del compagno di squadra Anthony Edwards, tornando immediatamente negli spogliatoi con un infortunio al volto e saltando la successiva gara di post-season. L’infortunio infatti era ben più grave di quanto immaginato inizialmente, tanto da fargli dubitare di poter giocare di nuovo a basket. "Ho tenuto duro per la mia famiglia, tutti erano spaventatissimi e io non ho potuto mostrare loro che lo ero anche io. Ma è stata molto dura. Quello che mi dicevano è che non erano sicuri se sarei potuto tornare a giocare a basket".
L'operazione agli occhi e un nuovo-vecchio numero per ricominciare
L’incontro con il dottor Stephen Schwartz di UCLA ha però cambiato la situazione, assicurandogli che con un’operazione chirurgica sarebbe potuto scendere in campo, tanto è vero che è riuscito a farlo anche con la nazionale cinese — seppur non con grandissimi risultati — nel corso dei Mondiali. I postumi, però, non sono stati del tutto superati: “Sto migliorando, ma ancora a fine giugno o inizio luglio, facendo delle partitelle in delle palestre buie del New Jersey, non riuscivo a vedere niente. Ora però va molto meglio, e con l’illuminazione che c’è nelle arene NBA non dovrei avere nessun problema”. Oltre agli occhiali, che anche nel corso delle partite con la Cina indossava a momenti alterni, una novità per la prossima stagione sarà il numero di maglia, visto che ha ceduto il suo numero 5 proprio al suo “carnefice” Edwards, tornando al numero 1 che aveva indossato a San Antonio e Memphis. “Quello davvero mi ha distrutto” ha detto scherzando Anderson. “No, non ho avuto alcun problema a darlo a Ant, così come non lo sarebbe stato con nessuno dei miei compagni”. Essere sicuro di avere ancora un futuro nella pallacanestro, peraltro in un anno in cui è in scadenza di contratto, è già abbastanza.