NBA, Alex Caruso non si accontenta: "Primo quintetto difensivo? Voglio di più"

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L'anno scorso è entrato nel primo quintetto difensivo della lega, ma il riconoscimento personale è passato in secondo piano di fronte alle difficoltà dei suoi Bulls, estromessi dai playoff. Caruso, però, sembra avere le idee chiare per la nuova stagione: vuole essere più egoista in attacco, non rinuncia a sognare il premio di difensore dell'anno mentre non ambisce al quintetto: "Meglio essere in campo alla fine delle partite"

Il difensore dell'anno Jaren Jackson, Jr., Jrue Holiday, Brook Lopez, Evan Mobley e... Alex Caruso. Il primo quintetto difensivo dell'ultima stagione NBA era composto da questi cinque giocatori, e per la guardia dei Bulls - tornato a giocare 67 partite dopo le sole 41 disputate due anni fa - l'inclusione tra i primi cinque difensori NBA è stata forse l'unica gioia di una stagione chiusa con un record perdente (40-42) e senza accesso alla postseason (fatale il ko contro Miami nella seconda gara di play-in dopo la vittoria su Toronto). "Far parte dei migliori quintetti difensivi della lega era senza dubbio un mio obiettivo. Non ci entri per caso, men che meno nei primi cinque. E oggi vale ancora di più di ieri, visto l'enfasi sull'attacco e sul concetto di spaziature offensive nel gioco moderno. Per riuscirci ho dovuto fare molti sacrifici, fisici e mentali: ogni sera devi essere pronto a marcare il miglior giocatore degli avversari". Ora però l'ex idolo dello Staples Center vuole di più: "Il premio di difensore dell'anno? Mai dire mai. Per come viene assegnato, si dà grande importanza a stoppate e rimbalzi, per cui i lunghi sono avvantaggiati. Dovrei proprio disputare un'annata incredibile", ammette Caruso. Che più che pensare a un ulteriore salto in avanti difensivamente, è convinto di dover far sentire di più il suo apporto in attacco: "Quando rinuncio a dei tiri o a delle opportunità offensive, quando non sono abbastanza egoista finisco per danneggiare la mia stessa squadra: devo essere più aggressivo", dice. 

Anche se l'attacco dei Bulls continuerà a gravitare attorno alla coppia LaVine-DeRozan, che sono anche i due giocatori che impediscono a Caruso di ottenere un posto fisso in quintetto per coach Donovan: "Preferisco essere in campo nei minuti finali, quando conta davvero, che alla palla a due", conclude.

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