Da anni ormai si ripete che il tiro da tre punti è un fondamentale sempre più importante nella pallacanestro (almeno NBA) contemporanea. Ci sono squadre che tirano più di 40 triple a sera (Dallas, Boston e Sacramento) e altre (ancora i Celtics) che da tre tirano oltre il 48% dai loro tiri dal campo. Una creascita che si riflette nelle percentuali sempre migliori dei tiratori NBA, che ormai fanno sembrare la soglia del 40% dall'arco inadeguata a fotografare l'eccellenza in questo aspetto del gioco
Kevin Durant - 211 centimetri, forse qualcosa di più - sta tirando da tre punti con il 50% esatto in stagione, avendo realizzato la metà (44) degli 88 tiri dall'arco che si è preso fin qui. Ma non c'è solo lui: il suo compagno di squadra ai Suns Grayson Allen sta tirando il 46.8% (44/94), Jalen Brunson ai Knicks il 45.7% (63/138), sopra il 45% c'è anche Sam Hauser a Boston (57/126), mentre appena sotto - con la stessa percentuale, il 44.7% - si trovano Tyrese Haliburton (68/152), la superstar degli Indiana Pacers, e Duncan Robinson dei Miami Heat (55/123). Ma la lista di tiratori di volume con eccellenti percentuali è lunghissima, e se una volta la soglia del 40% al tiro da tre veniva indicata come quella dell'eccellenza, oggi sempre più giocatori la superano e spingono più in alto il dato che fotografa l'élite dei tiratori quando si parla di percentuali.
Un dato su tutti? A oggi i giocatori che hanno giocato almeno 10 partite fin qui, tentando almeno 4 triple a sera, con una percentuale dall'arco di almeno il 40% sono ben 37, mentre lo scorso anno applicando gli stessi parametri (almeno 4 triple tentate a sera, con il minimo di gare richiesto dalla NBA per qualificarsi per le classifiche finali) il numero di tiratori d'élite non superava quota 15 (si andava dal 44.4% di Malcolm Brogdon al 40.1% di Georges Niang). Una rivoluzione forse iniziata da Steph Curry (ovviamente c'è anche lui nei 37 sopra il 40%, con il suo 43.1% frutto di un ottimo 91/211) che però sembra aver contagiato tutta la lega.
