Il Board of Governors NBA ha approvato la vendita (per un valore si stima superiore ai 4 miliardi di dollari) della franchigia texana alla Las Vegas Sands Corporation, che fa capo alle famiglie Adelson e Dumont. Il loro business è nel mondo dei resort di lusso e dei casinò: e proprio all'interno di un nuovo progetto del genere dovrebbe sorgere la prossima arena dei Mavericks
Mark Cuban giura che non cambierà molto: "A parte il mio conto in banca", aggiunge divertito. Perché la vendita dei Dallas Mavericks, ora ratificata anche dal Board of Governors NBA, è adesso cosa fatta, e la valutazione della franchigia texana si dice essere superiore ai 4 miliardi di dollari (l'aveva comprata per 285 milioni nel gennaio del 2000). Per il resto, però, se i nuovi proprietari sono le famiglie Adelson e Dumont (Miriam, vedova di Sheldon Adelson, e Sivan e Patrick Dumont), Cuban manterrà comunque quote per il 27% della franchigia, il ruolo di vice amministratore e una sorta di controllo delle "basketball operations" - anche se questo aspetto dell'accordo è più che altro un gentlemen agreement che però non trova riscontro sulla carta dell'accordo (dove Patrick Dumont avrà l'ultima parola come primo amministratore dei Mavs). Da oggi, quindi, i Dallas Mavericks passano a far parte dell'impero della corporation Las Vegas Sands, che gestisce casinò e resort di lusso. "Dumont mi ha detto di continuare a fare quello che ho sempre fatto: a lui interessa solo vincere", ha raccontato Cuban, che pare avere le idee chiare sulla suddivisione dei ruoli all'indomani dell'accordo: "Loro non conoscono il mondo della pallcanestro e io non conosco quello immobiliare. Per quello ho voluto chiudere con loro", dice Cuban, convinto che il futuro dei Mavs - e la loro capacità di generare ricchezza - dipenda principalmente dalla nuova arena da costruire entro i confini metropolitani all'interno di un resort-casinò.
Un progetto ambiziosissimo che per diventare realtà deve prima vedere un cambio nella legislazione statale, che al momento in tutto il Texas vieta ancora il gioco d'azzardo legalizzato. A questo servono i soldi (tanti) e i gruppi di pressione delle famiglie Adelson e Dumont, da sempre molto generosi con i politici texani (così come con l'amministrazione Trump). "Quando ho comprato io, il mio vantaggio sulla concorrenza era legato al mio ruolo nel mondo delle nuove tecnologie, Internet e streaming; oggi il vantaggio è altrove, nel mondo del real estate. E quando c'è da costruire Patrick e Miriam sono i migliori al mondo a farlo", assicura Cuban.