Secondo quanto anticipato da ESPN, manca solo l’ultima approvazione da parte dell’associazione giocatori per rivoluzionare il formato del Draft, spalmando l’evento su due giorni invece che uno. La novità potrebbe essere introdotta già quest’anno, con l’evento da dividere sulle date del 26 e 27 giugno con un giro per ciascuna serata, dando più tempo alle squadre per prendere decisioni su scambi e scelte
Da sempre la notte del Draft è una delle più impegnative della stagione, non solo per l’importanza che le scelte anno per il futuro delle 30 franchigie, ma anche per la lunghezza dell’evento in sé che varia tra le 5 e le 6 ore. La situazione però sta per essere rivoluzionata: secondo quanto anticipato da Adrian Wojnarowski di ESPN, manca solo l’ultima approvazione da parte dell’associazione giocatori per cambiare il formato del Draft, spalmando l’evento su due giorni invece che l’attuale uno. La novità potrebbe essere introdotta già quest’anno, con l’evento da dividere sulle date del 26 e 27 giugno con un giro per ciascuna serata (primo giro il 26, secondo il 27), rendendolo più "digeribile" da un punto di vista televisivo e soprattutto dando alle squadre più tempo per prendere decisioni su scambi e scelte. Da diverso tempo infatti le dirigenze si lamentano che il ritmo troppo frenetico del secondo giro (in cui tra le scelte ci sono solo due minuti invece dei 5 del primo giro) rende difficile concludere accordi e pianificare strategie, togliendosi quindi la possibilità di muoversi ulteriormente sul mercato.
Draft spalmato su due giorni: i motivi e il caso Jackson-Davis
La “pausa” tra i due giri invece darebbe loro tempo e modo di fare le telefonate necessarie per movimentare ulteriormente gli scambi e trovare accordi coi giocatori al secondo giro, che spesso “rifiutano” la scelta delle squadre se non ottengono un contratto di loro gradimento, preferendo piuttosto attendere un accordo migliore o persino finire “undrafted” per scommettere su loro stessi. Il caso emblematico è quello di Trayce Jackson-Davis, rookie dei Golden State Warriors scelto alla 57 dell’ultimo Draft: diverse squadre lo avrebbero selezionato prima, ma i suoi agenti volevano un accordo con almeno due anni garantiti, mentre diverse franchigie offrivano solo contratti two-way o non garantiti. Gli agenti hanno quindi rifiutato fino a quando non hanno trovato l’accordo che volevano dagli Warriors, che hanno scambiato con gli Washington Wizards cedendo Patrick Baldwin Jr. per prendere il lungo figlio di Dale Davis. Con il Draft spalmato su due giorni, sia le squadre che i giocatori avranno più tempo per prendere decisioni potenzialmente cruciali per le loro stagioni.