NBA, Joel Embiid sulla corsa all'MVP: "Troppe assenze? Pazienza"

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La stella dei Sixers è tornata in campo dopo lo stop per il problema al ginocchio sinistro. Quella contro Houston è stata l'ennesima prestazione strepitosa di una grande stagione, in cui però Joel Embiid ha già collezionato un numero di assenze importante che, considerate le nuove regole sull'eleggibilità per i premi individuali, potrebbero mettere a rischio la sua candidatura al secondo premio di MVP consecutivo. Il camerunese, tuttavia, sembra avere altre priorità

 

La notizia più importante, per Joel Embiid e per i Sixers, non è arrivata tanto dal parquet, dove l'MVP in carica è rientrato dopo una decina di giorni d'assenza dominando la sfida contro i Rockets con 41 punti e 10 rimbalzi, quanto dalle condizioni del ginocchio sinistro a fine gara, che dopo i 31 minuti giocati non si è gonfiato. D'altronde la differenza nel rendimento di squadra con Embiid in campo (22-6) e senza Embiid (3-7) è troppo ampia per non rendere la sua salute la priorità in casa Philadelphia. Allo stesso tempo, però, al momento Embiid ha giocato 28 partite e, in vista del traguardo di metà stagione e considerate le nuove regole che riguardano l'eleggibilità dei giocatori per i premi individuali, il margine per provare a confermarsi MVP si assottiglia. "Non mi interessa il numero di partite che giocherò, l'obiettivo è rimanere sano per il resto della stagione" ha dichiarato il diretto interessato al termine della gara contro Houston. La soglia delle 65 partite giocate in regular season, traguardo minimo per poter concorrere ai premi individuali, non sembra quindi preoccupare Embiid. "È una cosa che ho già fatto, se avrò la possibilità di vincerlo ancora [il premio di MVP] ci proverò" ha poi chiarito il camerunese, "ma non ho intenzione di forzare per raggiungere quel risultato". "Stiamo vincendo" ha infine aggiunto Embiid, "e questo è tutto ciò che conta. Se poi non dovessi raggiungere il numero minimo di partite giocate per concorrere al premio, pazienza".